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Dal “Capitano Tom” al “Sikh Saltellante”: le storie delle raccolte fondi più curiose al mondo per la lotta contro il Coronavirus

Nel Regno Unito la storia del Capitano Tom, che da solo è riuscito a raccogliere oltre 25 milioni di sterline, ha catturato l'immaginazione del web. Ma il suo non è l'unico esempio

Non sono soltanto le celebrità come Lady Gaga, i Ferragnez o Zlatan Ibrahimović a raccogliere fondi per l’emergenza Coronavirus. A fine marzo, tra il 20 e il 24, il numero di campagne organizzate per la lotta contro il Covid-19 è aumentato del 60% sulla piattaforma di donazioni GoFundMe. Negli Stati Uniti i gestori della piattaforma hanno anche avviato una collaborazione con Yelp per aiutare i ristoranti in difficoltà, oltre a creare un fondo di aiuto per le piccole e medie imprese.

L’uso di servizi come GoFundMe (pensiamo per esempio a Fundly o Donatekindly) si sta allargando man mano che l’epidemia va avanti. Se l’endorsement di celebrità è spesso fondamentale per raccogliere donazioni milionarie, non è però l’unica via. Lo testimoniano le pagine della piattaforma in Italia che contano centinaia di campagne per la raccolta fondi da migliaia o decine di migliaia di euro ciascuna.

GoFundMe Italia – Alcune delle campagne Covid

Ma lo mostrano anche altre storie di non-celebrità diventate virali nel corso delle ultime settimane. È il caso della raccolta lanciata dalla famiglia di Mary Agyeiwaa Agyapong, un’infermiera di 28 anni che lavora in un ospedale di Londra, morta a causa dell’epidemia quando era incinta di una bambina. La campagna lanciata a sostengo del marito dell’infermiera (in quarantena a casa) e loro figlia, sopravvissuta grazie a un parto cesareo, ha raccolto circa 80mila sterline in pochi giorni.

Il “Capitano Tom” e il “Sikh Saltellante”

Tra queste ci sono due storie che dimostrano che iniziative del generi non hanno età. La prima riguarda il “Capitano Tom”, 99 anni, veterano della Seconda guerra mondiale, che da solo è riuscito a raccogliere oltre 25 milioni di sterline per il servizio sanitario britannico. Captain Tom inizialmente aveva ambizioni molto più modeste e puntava a raccogliere circa mille sterline completando cento giri del suo giardino, con tanto di deambulatore, prima del suo centesimo compleanno, il 30 aprile. Ma gli sforzi del veterano per superare il suo infortunio all’anca (e la sua veneranda età) lo hanno catapultato in cima alla graduatoria della piattaforma JustGiving, facendogli guadagnare la gratitudine dell’Nhs e gli encomi da parte di politici e membri della famiglia reale.

JustGiving – La raccolta fondi di “Captain Tom”

Un altro esempio notevole riguarda Rajinder Singh, 73 anni, residente del Berkshire, nel Regno Unito. Amante del jogging e dell’esercizio fisico, posta sui social dei video con delle routine per mantenersi in forma. Piccole pillole di salute (ed entusiasmo) elargite al mondo grazie a un profilo social intitolato “il Sikh saltellante”. Anche lui ha creato una pagina su JustGiving, ma con circa 3,9 mila sterline raccolte finora, la strada per raggiungere il Capitano Tom è ancora lunga.

Il parere degli esperti:

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