Coronavirus, Luca Parmitano: «Mi chiedono consigli per l’isolamento, ma la vita nello Spazio è molto diversa. Nemmeno io ero preparato a questo»
Luca Parmitano si trova a Houston, in Texas (Usa). L’astronauta italiano dell’agenzia spaziale europea (Esa) è atterrato sulla Terra lo scorso febbraio per rimettersi subito in isolamento, questa volta a causa dell’emergenza Coronavirus, scoppiata di lì a poco nel mondo. In un’intervista a la Repubblica, racconta che molte persone gli chiedono consigli su come sopravvivere in uno spazio ristretto, ma lui dice che non sa darli perché l’isolamento sulla Terra è molto diverso da quello nello Spazio. Anche “Astroluca” sta vivendo una situazione nuova, a cui nemmeno lui era del tutto preparato. Da un lato, spiega, sulla Terra gli spazi sono maggiori. «In Texas si riesce a uscire liberamente e gli spazi sono ampi, riesco a fare anche sport», dice. Ma dall’altro lato, si vive l’isolamento diversamente: la missione nello spazio è percepita come il culmine di un sogno, non una costrizione. Anche la sensazione del pericolo legata all’epidemia è diversa: «Nello Spazio siamo addestrati a reagire con distacco a eventuali situazioni di pericolo, mentre l’epidemia sulla Terra per me è una sensazione più reale». Ci sono però alcune similitudini. Come, ad esempio, l’attenzione all’igiene: «Dobbiamo assicurarci di non portare nello Spazio virus dalla Terra, per questo prima della missione andiamo in quarantena e a bordo c’è un’attenzione particolare all’igiene». Allo stesso tempo, però, Parmitano afferma di sentirsi un privilegiato nonostante l’isolamento: «Sto bene, ho un lavoro e a casa posso recuperare il tempo perduto con i miei familiari». E il tempo libero lo passa a leggere. Sulla sua scrivania al momento ci sono 4 libri: 2 di Robert Frost, 1 di Salvatore Quasimodo e uno (consigliato dalla moglie) che ripercorre la storia del Mago di Oz dal punto di vista della strega cattiva.
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