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Coronavirus, i club di Serie A si ricompattano: «Vogliamo finire il campionato». La palla passa al governo

Domani 22 aprile i vertici della Figc incontreranno il ministro dello sport Spadafora per illustrare come il calcio italiano vuole ripartire in sicurezza. Ma il via libera del governo non è per niente scontato

Arriva la svolta tra i club di Serie A che alla fine si sono ricompattati sulla decisione di portare a termine la stagione. Superate anche le resistenze di Torino e Brescia, fino a poco prima dell’assemblea contrari alla ripresa finché l’emergenza Coronavirus non fosse realmente finita.

In una nota i presidenti delle 20 società hanno confermato quindi l’intenzione di concludere il campionato 2019/2020: «qualora il Governo ne consenta lo svolgimento, nel pieno rispetto delle norme a tutela della salute e della sicurezza». In vista della Fase 2, le società ribadiscono che la ripresa di allenamenti e partite: «avverrà in ossequio alle indicazioni di Fifa e Uefa, alle determinazioni della Figc, nonché in conformità ai protocolli medici a tutela dei calciatori e di tutti gli addetti ai lavori».

Se la Serie A quindi ripartirà sarà condizionato alle decisioni di palazzo Chigi sulla fase di ripresa, attese entro questa settimana, secondo quanto annunciato dal premier Giuseppe Conte. Decisioni che potrebbero essere anticipate ai vertici della Figc già domani, quando ci sarà una riunione in videoconferenza con il ministro dello Sport Vincenzo Spadafora.

Ma il via libera è tutt’altro che scontato, visto che lo stesso ministro ieri 20 aprile al Tg2 ha ribadito che la ripartenza della Serie A, così come di tutto lo sport professionistico, potrà avvenire solo quando ci saranno le condizioni di ripartenza per l’intero Paese.

Foto copertina: ANSA | Il presidente della Lega Calcio, Paolo Dal Pino

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