Coronavirus, Lamorgese sulla Fase 2: «Scarsa liquidità delle aziende e ingenti fondi Ue: le mafie posso infiltrarsi»
L’epidemia da Coronavirus non frena le attività della criminalità organizzata, anzi. Il fenomeno lo ha spiegato la ministra dell’Interno Luciana Lamorgese che, in audizione in Commissione Affari costituzionali, ha detto: «Ci sono margini di inserimento della criminalità organizzata nella fase di riavvio delle attività economiche». Dunque la fase 2 si prospetta delicata, questo perché «la situazione è caratterizzata da deficit di liquidità e dall’afflusso di ingenti finanziamenti nazionali ed europei». Per questo motivo, «abbiamo dunque sollecitato la massima attenzione delle forze di polizie per intercettare nuove dinamiche nelle azioni criminali». Serve «attenzione sulle erogazioni pubbliche».
Controlli
Sulle misure di contenimento del virus e i relativi controlli da parte delle forze dell’ordine, Lamorgese ha spiegato che dall’11 marzo sono stati 9 milioni i cittadini controllati e che sono state riscontrate circa330mila violazioni. «C’è stato – ha detto la Ministra – un grane senso di responsabilità da parte dei cittadini». Ed agli operatori delle forze di polizia, ha spiegato, sono state distribuite 1,7 milioni di mascherine.
Riaperture
Quanto al tema delle riaperture, che partiranno il 4 maggio, e che vedrà le saracinesche di molte aziende riaprire i battenti su tutto il territorio nazionale, i Prefetti, come spiegato da Lamorgese, «hanno ricevuto 125mila comunicazioni di proseguimento dell’attività da parte delle aziende delle filiere consentite: per 1.759 è stato decisa la sospensione dell’attività». Segnalando che è stato cercato «il corretto bilanciamento tra le esigenze di salvaguardia della salute e la continuità dei processi produttivi». «Per questo ho chiesto di procedere con la massima celerità» all’esame delle richieste presentate al Ministero.
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