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Di Maio si pente (di nuovo) su Mattarella: «La richiesta di impeachment fu un errore». E su Di Battista: «Spesso frainteso»

Il ministro degli Esteri prova a placare la acque in casa cinque stelle dopo il ritorno di Dibba sulle nomine e blinda Conte: «Questo è il momento di sostenere il capitano di questa squadra»

Dopo essersi tolto la cravatta per sfilarsi dalla leadership del Movimento 5 stelle, Luigi Di Maio prova comunque a farne le veci. L’accusa e il ritorno, dopo un soggiorno iraniano, dell’ex deputato pentastellato Alessandro Di Battista ha scosso gli equilibri del M5S. L’appello firmato da Dibba contro la nomina di Descalzi a capo dell’Eni, insieme ad altri dissidenti del Movimento ha smosso le acque in casa cinque stelle.

«Alessandro ha sempre avuto modo di esprimere le sue opinioni. Ogni volta che parla viene sempre strumentalizzato e le sue parole vengono travisate. La sua opinione è sempre preziosa. Il Movimento ha diverse anime e si dibatte al suo interno». Prova così a ricucire lo strappo Luigi di Maio, dopo l’uscita inaspettata del suo ex compagno di partito.

Intervenuto a L’Aria che Tira su La7 il ministro degli Esteri mette in salvo anche l’operato di Giuseppe Conte e sul nome dell’ex presidente della Banca centrale europea per un governo “dopo” pandemia: «Si sta usando il nome di Draghi per criticare Conte e credo che neanche Draghi sia contento di questa strumentalizzazione», dice Di Maio che mostra tutto il suo sostegno al presidente del Consiglio in vista del vertice in Europa: «Questo è il momento di sostenere il capitano di questa squadra nel momento in cui sta per calciare il calcio di rigore. Abbiamo all’accordo migliore possibile», ha aggiunto.

Di Maio ne ha approfittato anche per un passo indietro, il secondo, dopo quello dello scorso anno a Piazza Pulita, sul presidente della Repubblica Sergio Mattarella e su quella richiesta di impeachment sfuggita alla fine del 2018: «Nella vita delle persone da grandi errori nascono grandi opportunità. Da quell’episodio ho rafforzato il mio senso di responsabilità istituzionale e ho imparato a credere sempre di più nel ruolo di Mattarella. La sua credibilità internazionale è stata fondamentale nella crisi del picco dei contagi e in questa fase di negoziati in Europa».

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