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Il boom della cannabis light: «Tra ansia da Coronavirus e movimenti limitati vendiamo anche sei volte di più»

21 Aprile 2020 - 07:02 Fabio Giuffrida
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«C'è chi la usa per rilassarsi in un momento stressante come questo e chi, non trovandola più in giro, opta per il mercato legale»: il racconto di due produttori

Roberto ha registrato un fatturato record del +600% mentre Stefano del +420%. Numeri che nessuno poteva aspettarsi, un boom che si può spiegare soltanto in due modi: «Da una parte c’è chi utilizza la cannabis light per rilassarsi in un momento stressante come questo, dall’altra chi, non trovandola più in giro, visto che gli spacciatori dovrebbero stare a casa, optano finalmente per il mercato legale» ci spiega Stefano. Loro, Stefano Mei e Roberto Calia, sono due produttori di cannabis: uno ad Altamura in Puglia, l’altro a Firenze in Toscana. E lavorano in uno dei pochi settori che il Coronavirus non è riuscito a mettere in ginocchio.

Cosa sta succedendo

Open | Roberto Calia, 24 anni, produttore di cannabis light

«In molti, abituati a comprare dagli spacciatori, ci chiedono la cannabis che “fa effetto”, che ovviamente noi non produciamo. Speriamo, quindi, che con questa scusa si accostino al mercato legale, lasciandosi alle spalle quello nero» continua Stefano di Mystical, fondata nel 2016, con due sedi in Toscana e 6 soci. Ma c’è anche «tanta gente che, vuoi per l’ansia vuoi per il troppo tempo libero, preferisce rilassarsi con la cannabis»: «I ragazzi spesso subiscono la pressione mediatica, i bollettini della Protezione civile, i morti, i contagi. Sono bombardati da queste informazioni che impattano sul loro stato emotivo. Sa quanta gente non riesce a dormire? E così, per combattere l’ansia da Coronavirus, usano la cannabis light» aggiunge Roberto, a capo della Myhempire, nata a fine 2017 con 2.500 metri quadrati di serre nel cuore della Puglia.

Spedizioni anche in Europa

L’intervista a Roberto Calia realizzata la scorsa estate da Open

Entrambi fanno spedizioni in tutta Italia, entrambi hanno avuto richieste persino da altri Paesi europei come Germania, Polonia e Belgio. I clienti sono i più disparati: dai Millennials ai 35 anni fino ai 60enni.

Dopo la Cassazione

E dire che il settore della cannabis light proprio lo scorso anno ha avuto parecchi scossoni. Prima una sentenza a maggio che sembrava chiudere alla vendita di derivati della cannabis, salvo sottolineare la necessità di riempire un “buco legislativo”. Poi una nuova decisione a novembre in cui si dice che i prodotti possono essere commercializzati se privi di «efficacia drogante». In mezzo, prima il fiorire di molti negozi e attività commerciali con prodotti vari, poi le improvvise chiusure e, infine, alcune ripartenze. Chi ha resistito, però, oggi si trova inaspettatamente baciato dalla fortuna.

È il caso di Stefano Mei e Roberto Calia. «Ho creato il sito a metà marzo, esattamente una settimana dopo il dpcm che ha sancito il lockdown in Italia. Il nostro e-commerce è letteralmente “esploso”, non eravamo pronti a tutte queste richieste» ci spiega Stefano che intanto prepara, insieme ai suoi soci, ben 50 spedizioni al giorno con uno scontrino medio di 80 euro. Non male in tempi di crisi. «C’è un fermento incredibile, proprio oggi mi ha scritto un commerciante di abbigliamento sui 40 anni che mi ha detto “mi sto affacciando per la prima volta a questo mondo, vorrei provare quella legale” o un altro che, a riprova che che il nostro Paese è in difficoltà, mi ha confidato “appena si sblocca la situazione economica, faccio un ordine di cannabis”».

Facebook | L’azienda di Roberto si chiama Myhempire

Foto in copertina di Stefano Mei di Mystical

Il parere degli esperti:

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