Coronavirus, De Luca cede ai pizzaioli: via libera alle consegne al domicilio. In Veneto mascherine obbligatorie anche dopo il 4 maggio
Era l’ordinanza restrittiva per il Coronavirus più sofferta: ora la pizza potrà arrivare direttamente a casa, in Campania. Dopo richieste e appelli, il governatore Vincenzo De Luca ha sbloccato con l’ordinanza appena firmata la consegna a domicilio di uno dei piatti più amati in assoluto. Non solo, consegna a domicilio anche per prodotti da bar, pasticcerie e ristoranti. Ok anche all’apertura di librerie e cartolibrerie: individuati determinati orari e modalità di prenotazioni on line e consegne a domicilio.
Le nuove disposizioni scatteranno dal 27 aprile. «Si tratta di un primo passo e di un primo segno di rilancio delle attività economiche secondo una linea di responsabilità e di prudenza, che richiede da parte di tutti il rispetto rigoroso delle regole di tutela della propria e dell’altrui incolumità – scrive De Luca nell’ordinanza – Il provvedimento è articolato in maniera da diluire la mobilità nel corso della giornata ed evitare assembramenti. Sarà fondamentale rispettare tutti i dispositivi di sicurezza, pena sanzioni severe a carico degli inadempienti».
Secondo quanto si legge nell’ordinanza «sono consentite le attività e i servizi di ristorazione – fra cui pub, bar, gastronomie, ristoranti, pizzerie, gelaterie e pasticcerie- esclusivamente, quanto ai bar e alla pasticcerie, dalle ore 7,00 alle ore 14,00, gli altri esclusivamente dalle ore 16,00 alle 22,00, per tutti con la sola modalità di prenotazione telefonica ovvero on line e consegna a domicilio e nel rispetto delle norme igienico-sanitarie nelle diverse fasi di produzione, confezionamento, trasporto e consegna dei cibi». Sono invece consentite «le attività di commercio al dettaglio di articoli di carta, cartone, cartoleria e libri, esclusivamente dalle ore 8,00 alle ore 14,00, con raccomandazione di adottare misure organizzative atte a promuovere la modalità di vendita con prenotazione telefonica ovvero on line e consegna a domicilio».
Veneto
In Veneto, invece, nessuna deroga sull’uso delle mascherine: questa è la linea dettata dal presidente del Veneto, Luca Zaia, che obbliga i cittadini a indossare le protezioni anche dopo il 4 maggio, cioè al fischio di partenza della “fase 2”. Dovrà essere utilizzata «anche in strada – spiega – È una conditio sine qua non. Per non prendere il Coronavirus è necessario usare la mascherina. Ritengo, tra l’altro, assurdo che ci sia qualcuno che controlli se la si usa. È come andare in moto senza casco. Buona norma è di fare questo sacrificio finché si stabilirà che non sarà più necessario». Sempre in tema di fase 2, il governatore si riunirà domani con gli altri presidenti di Regione «per fare il punto prima del confronto finale col premier Conte». Sarà il presidente dell’Emilia Romagna, Stefano Bonaccini, raccogliere le istanze delle varie realtà regionali.
Critico su alcune indiscrezioni sul futuro del turismo in Italia, Zaia auspica che nei prossimi mesi possa aprirsi un tavolo di discussione con il governo che per «stilare le procedure da rispettare per il turismo a livello nazionale: vorrei discuterne». Alcune misure, secondo lui, non sarebbero così consone, come quella «di misurare la temperatura ai bagnanti: ma se fuori in spiaggia ci sono 38 gradi. O anche l’indicazione di lavarsi con sapone quando si esce dal mare: se sono queste le norme, mi preoccupano». Il governatore ha detto di attendere la sintesi da parte dei direttori generali delle Ulss dopo il loro incontro con gli operatori dei vari territori, per poter approntare un piano di idee per il comparto del turismo.
Emilia-Romagna
Il sottosegretario alla presidenza della giunta dell’Emilia-Romagna, Davide Baruffi, parla di novità in campo sportivo: «Ci avviciniamo a una fase diversa, i numeri stanno migliorando e ci stiamo abituando tutti a tenere nuovi comportamenti. Credo che con il regime che si aprirà dopo il 3 maggio sarà possibile per tutti gli sportivi recuperare una fase della propria attività fisica, quella individuale in particolare, quindi sempre da soli e distanti dagli altri. Stanno maturando le condizioni per fare questo».
Baruffi ha poi parlato anche delle difficoltà delle piccole società sportive rimaste senza sponsor e quote di tesseramento. «La Regione ha fatto un primo stanziamento di 3 milioni e mezzo di euro e ha concordato come utilizzare questi soldi con il Coni e i Comuni. A settembre ci sarà un contributo, un voucher mediamente di 150 euro per le famiglie, in modo da consentire a tutti di svolgere attività sportiva».
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