«Grazie per il Covid che ogni giorno ci porti»: il messaggio anonimo di un vicino di casa a un’infermiera di Lucca
Un’infermiera, di ritorno dal turno di lavoro, prima di entrare in casa dà uno sguardo alla buca delle lettere. E dentro ci trova un messaggio anonimo: «Grazie per il Covid che tutti i giorni ci porti in corte. Ricordati che ci sono anziani e bambini, grazie».
La donna, 48 anni, lavora nel reparto di Malattie infettive dell’ospedale San Luca di Lucca, in Toscana, dove sono ricoverati i malati di Coronavirus. Dopo averlo letto – racconta Il Tirreno – l’infermiera decide di rendere pubblico quel messaggio scritto su un foglio di carta A4, lasciato da un anonimo vicino di casa. E di chiamare i carabinieri.
Un caso simile era successo alla fine di marzo in uno stabile di Pisa dove vive una dottoressa. «Ci sono rimasta male. Mi sono sentita ferita e denigrata – spiega l’infermiera -. Sanno che faccio l’infermiera e mai avrei pensato che mi prendessero di mira per il mio lavoro».
La Direzione aziendale e il Dipartimento infermieristico e ostetrico dell’Asl Toscana nord ovest esprimono solidarietà all’infermiera «che si è vista trattata come un’untrice e non come un’operatrice sanitaria che giornalmente si reca al lavoro per combattere, per tutti noi, la difficile battaglia contro il virus». «Tali comportamenti – si legge nella nota dell’Asl – non solo sono discriminatori ma dimostrano come il cammino verso la civiltà sia ancora lungo».
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