Coronavirus e 25 aprile, bufera sul consigliere leghista di Forlì per frasi choc sui partigiani. La Lega lo espelle
È (o meglio era) un consigliere della Lega, a Forlì, in Emilia Romagna, ma anche un maggiore dell’Esercito italiano. Due giorni prima del 25 aprile – quel 75/o anniversario della Liberazione che quest’anno sarà segnato dalla pandemia di Coronavirus – è Francesco Lasaponara ad animare il dibattito sulla Resistenza con un post su Facebook fatto di parole scioccanti sui partigiani. Un post che vale per lui la richiesta di dimissioni da parte del sindaco di Forlì, l’espulsione dalla Lega, l’attenzione della Difesa, per la sua appartenenza alle Forze armate, e le sue pubbliche scuse.
«Se anziani partigiani (più anziani sono e meglio è) e altri esponenti Anpi vogliono radunarsi per celebrare il virus perché fermarli», scriveva l’ex leghista. «Anzi andrebbero incoraggiati a farlo, magari in qualche città con un sindaco dal cuore partigiANO tipo ad esempio Milano. È giusto che celebrino spalla a spalla con i propri compagni. Ovviamente poi se dovessero ammalarsi dispiacerebbe molto a tutti ma è un rischio che dobbiamo assolutamente correre. Ne va del bene della nostra gente»
Il ministro della Difesa Lorenzo Guerini ha chiesto per Lasaponara «l’avvio immediato di tutte le azioni necessarie per far piena luce sulla vicenda a tutela dell’immagine della Difesa».
Lasaponara, ufficiale dell’Esercito e consigliere eletto con la maggioranza di centrodestra che, l’anno scorso, è riuscita nella storica conquista di una roccaforte di centrosinistra come Forlì, ha poi rimosso il post, di cui comunque hanno cominciato a circolare gli screenshot.
La polemica
«Uno schifo – la denuncia del Pd di Forlì – davvero un’oscena bassezza, oltre che cinica. Ma la Lega è allora questa? Sono questi gli individui con cui Salvini intenderebbe governare il Paese? Questi rozzi e grotteschi personaggi da quattro soldi che fanno politica con lo slogan ‘partigiano prendilo in mano’? Rimaniamo basiti e schifati».
Il sindaco di centrodestra Gian Luca Zattini ha preso immediatamente le distanze, chiedendo a Lasaponara di dimettersi dal consiglio comunale. La Lega stessa, poco dopo, ha espulso Lasaponara dal partito. «Le sue parole offendono la memoria collettiva e sono in contrasto con i principi che stanno a fondamento del nostro movimento», dice la Lega di Forlì.
«Credo che una volta nella vita sia capitato a tutti uno scivolone, soprattutto sul terreno vischioso dei social. Bene, questo è stato il mio turno», dice in serata Saponara scusandosi su Facebook.
«Benché la festa della liberazione sia molto sentita, in questo momento deve essere data massima priorità alla salute pubblica e soprattutto a quella degli anziani che rappresentano la fascia più rischio, e ciò vale tanto di più nella mia regione che è tra le più colpite dal virus. Ho commesso un errore di valutazione del quale mi scuso pubblicamente, senza se e senza ma, dice ancora Lasaponara. proprio in nome dell’autocritica che prendo altresì atto della severità delle reazioni locali e nazionali che il mio errore ha suscitato e in virtù di esse, dopo attenta valutazione, ho deciso di rendere le mie dimissioni dalla Lega».
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