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Alice, la 18enne che salvò Venezia premiata da Mattarella: «L’acqua alta ieri, il Covid oggi: le emergenze ci insegnano che bisogna prendersi cura di più del nostro ambiente» – Il video

24 Aprile 2020 - 07:14 Olga Bibus
Alice Andreanelli è tra i 25 giovanissimi nominati "Alfieri della Repubblica". Si è distinta per essersi data da fare lo scorso novembre durante l'alluvione a Venezia

Alice Andreanelli ha 18 anni, frequenta l’ultimo anno del liceo scientifico a Venezia. Quest’anno sarà tra gli studenti che affronteranno la maturità nonostante il Coronavirus, e da settimane la sua cameretta è diventata anche l’aula dove fa lezione. Non è la prima emergenza che Alice si trova ad affrontare: lo scorso novembre, mentre la sua città affondava sotto l’acqua alta, insieme agli altri ragazzi dell’associazione Venice Calls, si è rimboccata le maniche, ha indossato gli stivali di gomma, ed è corsa a dare una mano. L’impegno è stato riconosciuto persino dal presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, che l’ha nominata “Alfiere della Repubblica“. Per Alice, al momento, nessuna premiazione a causa dell’emergenza Covid, ma spera in un futuro di poter ringraziare il presidente di persona. Tra un anno si vede a Padova a studiare ingegneria ambientale, perché le emergenze che ha vissuto l’hanno aiutata a maturare una certezza: «Dobbiamo prenderci cura di più del nostro ambiente e ripensare il nostro stile di vita, non possiamo continuare così», dice a Open.

Alice spera che presto i turisti tornino ad ammirare Venezia, ma non come prima. Vorrebbe un turismo più sostenibile, più alla portata della sua città. Spera che l’umanità possa trarre da quest’esperienza una lezione. Ed è orgogliosa della sua città, che sta dimostrando la stessa solidarietà che ha visto durante l’alluvione. «Per esempio molte persone hanno iniziato a portare la spesa agli anziani. Come con l’acqua alta, quando tutti sono usciti di casa e chi non aveva avuto danni è uscito lo stesso per dare una mano. Anche ora vedo questo aiuto reciproco tra le persone». Ai suoi coetanei vorrebbe dire proprio questo: «Amate di più le vostre città, date una mano nel vostro piccolo, il più possibile».

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