Coronavirus, Conte per la prima volta a Milano e poi a Bergamo, nell’epicentro dell’epidemia: «La fase 2 non è il libera tutti» – Il video
Ha lasciato Palazzo Chigi intorno alle 18 per volare in Lombardia, per la prima volta dall’inizio dell’emergenza Coronavirus. Il premier Giuseppe Conte è arrivato a Milano intorno alle 19.30 e ha raggiunto la prefettura per incontrare il governatore della Regione più colpita dall’epidemia, Attilio Fontana. «Molti speravano di tornare presto alla normalità, ma al momento non è possibile», ha detto il premier davanti alla prefettura ribadendo ancora una volta che la fase due non coincide neanche lontanamente con il libera tutti.
«Oggi abbiamo ancora 105mila contagiati, non sarebbe responsabile affrontare la fase due in modo imprudente, con avventatezza. Non ce lo possiamo permettere – ha sottolineato -. Stiamo facendo tanti sacrifici, non è il momento di mollare. Questo governo continuerà a fare le cose giuste anche se questo dovesse scontentare un gran numero di cittadini. Predisponiamoci a rispettare il distanziamento sociale. Non possiamo mollare in questa fase. Non butteremo a mare tutti i sacrifici fin qui fatti, dobbiamo continuare ad agire in modo responsabile».
«Non sono venuto prima nella fase più critica perché la mia presenza sarebbe stata di intralcio. Andrò a Brescia e Bergamo e poi vorrei passare anche a Lodi, Codogno, e non dimentico Piacenza», ha precisato Conte davanti ai cronisti che lo incalzavano sul suo ritardo rispetto alla visita in Lombardia. «Non sono venuto prima perché avrei dato fastidio agli operatori che gestivano l’emergenza».
L’incontro con Fontana
Il presidente della Lombardia ha consegnato al premier un report dei lavori del “Patto per lo sviluppo”, il tavolo istituzionale di confronto e dialogo con tutti i principali stakeholder del sistema lombardo. Tre i temi trattati nel documento relativo alla fase 2 c’è quello relativo al sostegno alle famiglie (asili nido, scuola, gestione dei figli con il rientro al lavoro, congedi parentali), il sostegno alle imprese (con richieste di rapidità e semplificazione per far ripartire i cantieri e le attività produttive) e il trasporto pubblico locale (con il tema dei controlli all’ingresso delle stazioni e sui mezzi pubblici e del mantenimento delle distanze sociali).
Conte ha lasciato la prefettura di Milano intorno alle 22.30 per raggiungere Bergamo, dopo aver partecipato a una serie di vertici. L’ultimo è stato con alcuni medici fra cui Antonio Pesenti, primario della Rianimazione del Policlinico di Milano, e Giuliano Rizzardini, direttore delle Malattie infettive dell’Ospedale Sacco. Oltre al sindaco di Milano, Giuseppe Sala, e al governatore della Lombardia, Attilio Fontana, il premier in prefettura ha incontrato il presidente di Confindustria, Carlo Bonomi, e il presidente di Confcommercio, Carlo Sangalli.
Dopo Milano, Bergamo
Il premier è arrivato a Bergamo poco dopo le 23. Ad attenderlo un presidio di giornalisti che hanno chiesto spiegazioni al presidente sulla gestione dell’emergenza nella città focolaio dell’epidemia. Rispetto alla ripresa delle attività contenuta nel nuovo decreto in vigore dal 4 maggio, Conte ha assicurato: «Ci avviamo all’allentamento del lockdown in tutta sicurezza».
L’agenda del premier: Brescia, Bergamo e Genova
Nell’agenda del premier, dopo Milano, c’è in programma la visita a Brescia e Bergamo, altri due centri piegati dal Covid-19. E domani Conte potrebbe fare tappa a Genova, nel giorno in cui è atteso il completamento dell’ultima campata del ponte Morandi, momento che sarà celebrato alle 9:30 e a cui sarà presente anche la ministra dei Trasporti e delle Infrastrutture Paola De Micheli.
Il parere degli esperti:
- I numeri in chiaro. Il matematico Sebastiani: «Ci sono ancora province che non hanno superato il picco» – La videointervista
- Coronavirus, parla il primario del Sacco. Galli: «Virus imprevedibile, una persona sola può infettarne molte»
- Ricciardi (Oms): «Coronavirus più letale dell’influenza. Per il vaccino servono due anni»
- Coronavirus, aumentare i test dai tamponi potrebbe aiutare a frenare i contagi? – L’intervista
- Un mese di Covid-19: «Ne usciremo anche grazie a chi è guarito e non si ammala più» – L’intervista
- Coronavirus, i numeri in chiaro. Il matematico Sebastiani: «In Lombardia raggiunto il picco in 9 province su 12, ma Milano non frena» – La videointervista
- Coronavirus, a rischio la salute mentale di medici e infermieri. «Bisogna reclutare gli psicologi per gli ospedali» – L’intervista
- Coronavirus, i numeri in chiaro. Il dottor Pregliasco: «Ora è fondamentale insistere: sarà una Pasqua chiusa» – La videointervista
- Coronavirus, il primario del Sacco di Milano: «Così abbiamo dimostrato che non è nato in laboratorio»
- Coronavirus. Come sono nate le teorie di complotto sulla creazione in laboratorio e perché sono infondate
Leggi anche:
- Infiammazioni che colpiscono i bambini, la lettera dei pediatri italiani: «Attenzione, malattie forse legate al Coronavirus»
- Fase 2, il governo chiarisce: «Fra i “congiunti” anche i fidanzati»
- Ecco il testo del decreto del presidente del Consiglio per la fase 2 – Il documento
- Mattarella agli studenti: «Le scuole chiuse sono una ferita, ma le riaperture solo in sicurezza» – Il video
- Brusaferro: «Se i contagi salgono siamo pronti a nuovi stop». Rischio seconda ondata in autunno
- La reputazione online del premier Conte è alle stelle. Male il ministro Speranza – L’analisi
- I numeri in chiaro. Il matematico Sebastiani: «Tutte le province italiane hanno superato il picco, a parte una in Piemonte: Asti»
- L’Imam di Milano si schiera al fianco della Cei: «Noi ignorati, sia un’occasione per aprire a pluralismo religioso» – L’intervista
- Coronavirus, mozione di sfiducia della Lega contro il ministro Gualtieri: «Si è sottratto al confronto parlamentare sul Mes»
- Coronavirus, tutte le notizie della notte – Nuove accuse per Trump: ignorò i report degli 007 Usa sui rischi dell’epidemia. Quasi un milione di contagi negli Stati Uniti
- Fase 2, Renzi bombarda Conte: «Calpesta la Costituzione: ora basta, la libertà vale più della salute»
- Crisanti boccia la Fase 2 del governo: «Non siamo pronti: servono test a tappeto». Parla l’uomo che ha “salvato” il Veneto dal Coronavirus
- Parenti, congiunti e il povero carabiniere che dovrà stanare i trasgressori