Coronavirus, lo studio del San Raffaele sui soggetti più a rischio: «Importante nella fase due tutelare gli anziani, ma non possiamo tenerli ai domiciliari» – L’intervista
Le categorie più a rischio, quindi quelle da proteggere con grande attenzione nella fase 2, sono le persone che hanno un’età avanzata, chi ha un tumore maligno in corso, chi soffre di ipertensione arteriosa o chi è affetto da una malattia coronarica. A metterlo nero su bianco sono i medici dell’ospedale San Raffaele di Milano che hanno condotto uno studio clinico su 1.000 pazienti contagiati dal Coronavirus.
«Bisogna evitare che i pazienti più a rischio arrivino in ospedale in condizioni già critiche, altrimenti i trattamenti finiscono per avere un impatto minore. Bisogna “salvarli” prima, tenendoli sotto osservazione», spiega a Open il professor Alberto Zangrillo, direttore dell’unità di Anestesia e Rianimazione del San Raffaele di Milano.
«Sorvegliare e tutelare gli anziani»
«Gli anziani? Dobbiamo tutelarli e sorvegliarli, non possiamo di certo metterli agli arresti domiciliari solo perché hanno più di 65 anni e magari hanno anche la sfortuna di avere una patologia. Devono pian piano tornare a una vita normale con tutte le tutele del caso e ovviamente con un intervento tempestivo già ai primi campanelli d’allarme», continua.
«Attraverso gli indicatori individuati possiamo riconoscere in anticipo i pazienti che svilupperanno la forma più grave della patologia – aggiunge, invece, il professor Fabio Ciceri, primario di Ematologia che ha condotto lo studio con Zangrillo – e intervenire più precocemente ed efficacemente usando le terapie che già stiamo testando con discreto successo su pazienti in condizioni più avanzate».
«Dobbiamo convivere con il virus»
«I tamponi e i test sierologici? Indubbiamente conoscere il profilo immunitario dei pazienti più a rischio non sarebbe male, ma siamo consapevoli, ad esempio, dei limiti della sierologia. I tamponi, invece, servono soprattutto a chi dovrà a tornare a lavoro dal 4 maggio», dice Zangrillo.
«Dovremo convivere con questo virus – aggiunge – dobbiamo prenderne consapevolezza, al momento non abbiamo nemmeno l’arma letale (il vaccino, ndr), quindi dobbiamo difenderci prestando massima attenzione alle categorie più esposte al virus e anche agli asintomatici che sono dei potenziali “contagiatori”. Dobbiamo avvicinarci, allora, a una “normalità” mentale, altrimenti rischiamo di far emergere altre turbe, altri problemi».
E sul rischio più volte denunciato dalle regioni del Sud di una fuga di studenti e lavoratori fuorisede che, di fatto, potrebbero contagiare mamme e nonne, dice: «Tutti noi vogliamo bene ai nostri genitori e ai nostri nonni. Dobbiamo essere responsabili e intelligenti, non serve il “metro”, ma il buonsenso, ne sono convinto».
Studio condotto su 1.000 pazienti
Lo studio clinico, condotto al San Raffaele di Milano su 1000 pazienti, suggerisce la necessità di uno stretto coordinamento tra la medicina del territorio (che è contatto diretto con i pazienti e quindi può agire con tempestività, scongiurando ricoveri e mortalità) e gli ospedali ad alta specializzazione (che hanno l’esperienza della malattia e i farmaci innovativi a disposizione) così da avviarci, in sicurezza, alla tanto attesa fase 2.
Foto in copertina di Pixabay
Il parere degli esperti:
- Coronavirus, parla il primario del Sacco. Galli: «Virus imprevedibile, una persona sola può infettarne molte»
- Ricciardi (Oms): «Coronavirus più letale dell’influenza. Per il vaccino servono due anni»
- Coronavirus, aumentare i test dai tamponi potrebbe aiutare a frenare i contagi? – L’intervista
- Un mese di Covid-19: «Ne usciremo anche grazie a chi è guarito e non si ammala più» – L’intervista
- Coronavirus, i numeri in chiaro. Il matematico Sebastiani: «In Lombardia raggiunto il picco in 9 province su 12, ma Milano non frena» – La videointervista
- Coronavirus, a rischio la salute mentale di medici e infermieri. «Bisogna reclutare gli psicologi per gli ospedali» – L’intervista
- Coronavirus, i numeri in chiaro. Il dottor Pregliasco: «Ora è fondamentale insistere: sarà una Pasqua chiusa» – La videointervista
- Coronavirus, il primario del Sacco di Milano: «Così abbiamo dimostrato che non è nato in laboratorio»
- Coronavirus. Come sono nate le teorie di complotto sulla creazione in laboratorio e perché sono infondate
- Tamponi, zone rosse, anziani abbandonati negli ospizi: ecco l’atto di accusa dei medici contro Fontana e la regione Lombardia
Leggi anche:
- Studenti e lavoratori fuorisede possono tornare a casa dal 4 maggio. Lo stop della Puglia: «Quarantena per tutti, oggi l’ordinanza»
- Coronavirus, Conte per la prima volta a Milano e poi a Bergamo, nell’epicentro dell’epidemia: «La fase 2 non è il libera tutti» – Il video
- Più di 3 milioni di casi in tutto il mondo. Preoccupano i contagi in Africa. Nel Regno Unito superati i 155mila positivi
- L’Imam di Milano si schiera al fianco della Cei: «Scriverò al premier. Noi ignorati, sia un’occasione per aprire al pluralismo religioso» – L’intervista
- Crisanti boccia la Fase 2 del governo: «Non siamo pronti: servono test a tappeto». Parla l’uomo che ha “salvato” il Veneto dal Coronavirus
- Coronavirus, la poetessa iraniana perseguitata: «Dopo 10 anni in carcere questa quarantena per me ha un significato diverso»
- Coronavirus, Marta Cartabia: «Non c’è un diritto speciale, anche in emergenza. Costituzione sia bussola per tutti»
- Arcuri sul prezzo delle mascherine: «Non rispondo alle polemiche di chi parla dal salotto col cocktail in mano»
- Coronavirus. «Il vaccino potrebbe essere pronto a settembre»: l’annuncio dei ricercatori di Oxford
- Sì alla riapertura dei negozi e di alcune scuole, ma stop al calcio e niente messe: la Francia verso la Fase 2