Fase 2, il Sud riparte per ultimo, più della metà degli over 50 (e pochi giovani): le accuse dei consulenti del lavoro
La ripartenza dopo l’emergenza da Coronavirus, ha privilegiato di gran lunga i lavoratori dell’industria e ha guardato ben poco alle fasce territoriali o di età. I consulenti del lavoro, in uno studio basato sui microdati Istat, sintetizzano la situazione che si verificherà a partire da lunedì. E che, almeno stando a questi numeri, appare in contrasto con i principi teoricamente seguiti per organizzare la fase due.
Come si legge nel report, a tornare al lavoro saranno soprattutto gli uomini (sebbene la percentuale di malati Covid con sintomi gravi sia inferiore tra le donne) e lo faranno in buona parte gli over 50 che lavorano nel Nord Italia. In numeri assoluti timbreranno il cartellino soprattutto i dipendenti tra i 40 e i 49 anni, ma se si guarda alle percentuali, la ripartenza coinvolge il 70% della fascia 50-59 e e il 60% di quella over 60.
La spiegazione in realtà è una sola, quella che dicevamo all’inizio: è l’industria a ripartire, con il 100% dei comparti “sbloccati”, mentre altri settori, cantieri inclusi, resteranno ancora in parte fermi. Il dettaglio dei numeri non è che la declinazione del settore manifatturiero italiano: uomini, tendenzialmente più che adulti, tendenzialmente residenti nel Nord.
Chi non ha mai smesso
Per guardare a questa fotografia nello specifico è importante partire da un dato, in parte noto: il 69,6% dei lavoratori non ha mai smesso di presentarsi in azienda. A tornare al lavoro a questo punto è dunque il 18,9% del totale, 4,4 milioni di persone.
Chi sono questi lavoratori? In numeri assoluti sono soprattutto dipendenti tra i 40 e i 49 anni (1.431.000) ma anche molti tra i 50 e i 59 (1.181.000) che uniti agli over sessanta rappresentano 1.369.000 lavoratori circa – il calcolo è stato fatto sulle migliaia. Per fascia d’età, la percentuale maggiormente interessata dalla fase due è quella degli over 50, tra i quali il 68,7% torna in azienda. Tra l’altro, quasi tutti torneranno in azienda: solo il 36,6% di chi ripartirà lo farà in smart working (ma questo è forse il dato meno atteso visto che le aziende che potevano lavorare da remoto non si sono quasi mai fermate).
Ma un altro numero interessante è quello che ripartisce per aree geografiche la ripartenza: tra i sospesi, torna al lavoro il 68% dei lavoratori del Nord, il 57,6% del Centro e il 51,3% del Sud.
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