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Coronavirus, il dilemma dei “congiunti” e gli amici: la direttiva del Viminale sulla «duratura e significativa comunanza di vita e di affetti»

Gli spostamenti saranno sempre autorizzati evitando assembramenti e utilizzando la mascherina. Ma a voler cavillare, andare a trovare un amico potrebbe essere possibile, se si vuol fare i furbi

Dopo le Faq di Palazzo Chigi, anche il Viminale aggiunge un nuovo documento in cui prova a chiarire chi siano i “congiunti“, le persone insomma che dalla Fase 2 è possibile raggiungere per una visita. Mentre i chiarimenti sul Dpcm del premier Giuseppe Conte di fatto escludono i rapporti di amicizia, la direttiva del ministero dell’Interno fa più esplicitamente riferimento alla sentenza n. 46351 della Cassazione, e dice:

Alla luce di tali riferimenti, deve ritenersi che la definizione ricomprenda i coniugi, i rapporti di parentela, affinità e di unione civile, nonché le relazioni connotate “da duratura e significativa comunanza di vita e di affetti”

Mentre nelle Faq sul Dpcm del 26 aprile, palazzo Chigi scrive:

L’ambito cui può riferirsi la dizione “congiunti” può indirettamente ricavarsi, sistematicamente, dalle norme sulla parentela e affinità, nonché dalla giurisprudenza in tema di responsabilità civile.
Alla luce di questi riferimenti, deve ritenersi che i “congiunti” cui fa riferimento il DPCM ricomprendano: i coniugi, i partner conviventi, i partner delle unioni civili, le persone che sono legate da uno stabile legame affettivo, nonché i parenti fino al sesto grado (come, per esempio, i figli dei cugini tra loro) e gli affini fino al quarto grado (come, per esempio, i cugini del coniuge).

L’incertezza secondo il Viminale non ci dovrebbe essere per il poliziotto che si troverà a valutare se fare o meno la multa. In effetti la sentenza della Cassazione fa riferimento al caso di due persone fidanzate ma non conviventi. E la loro relazione era definita come quella di «due persone legate da un saldo e duraturo legame di affetti».

Una definizione che lascia comunque ampio spazio comunque all’interpretazione che anche un amico può essere considerato un legame “saldo”. E allora il Viminale prova un ulteriore chiarimento, facendo riferimento a chi può partecipare a un funerale nella Fase 2. Tra le 15 persone ammesse, in quel caso, non c’è spazio per gli amici.

In sintesi: Conte dice che sono esclusi gli amici, ma la direttiva per chi poi dovrà eseguire rischia di confondere ancora le idee. In caso di un controllo, nessuno è obbligato a fornire le generalità della persona che si va a visitare. Basterebbe quindi dire: «Vado a trovare un congiunto» per farla franca. Insomma, è tutto affidato alla responsabilità personale e alla valutazione su quanto cara sia quella persona che si vuole andare a visitare, e quanto valga il rischio di esporla a un contatto che in piena pandemia potrebbe anche essere evitato.

Il parere degli esperti:

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