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Fase 2, Renzi a Conte: «La crisi c’è, ma è economica. Badi meno ai like su Facebook o farà a meno di noi»

L'ex premier torna all'attacco del presidente del Consiglio sulle ripartenze della Fase 2 ancora troppo timide e confuse, secondo il fondatore di Italia Viva

Più che la minaccia di una crisi di governo, quella tra Italia Viva e palazzo Chigi assomiglia più a una tregua armata. Nella prima intervista dopo il duro intervento dello scorso giovedì al Senato, l’ex premier Matteo Renzi torna a dettare le sue condizioni al presidente del Consiglio Giuseppe Conte, già accusato di aver «calpestato la Costituzione» con i dpcm per l’emergenza Coronavirus.

«Il mio appello a Conte è semplice – dice Renzi al Corriere – decidi. Se il premier sceglie il populismo, farà a meno di noi. Se sceglie la politica seria, ci saremo. Tocca a lui, non a noi decidere». Di aprire una crisi insomma Italia Viva non ha intenzione, per ora, anche perché «la crisi c’è già – rintuzza Renzi – ma è economica, non politica».

E torna sull’accusa al premier di badare più al consenso che alle richieste del mondo economico che scalpita per ripartire: «Se dici che ci sono 400 miliardi di liquidità per le imprese, poi ci devono essere. Altrimenti aumenta il numero dei like su Facebook ma crolla il numero degli occupati».

La priorità per Renzi è la riapertura dei cantieri edili, per esempio, e non i «Dpcm che danno ai poliziotti la verifica sui fidanzamenti. Non possiamo diventare uno stato etico dove la Faq sul sito di Palazzo Chigi spiegano chi puoi incontrare e chi no e diventano fonte normativa».

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