Napoli, imprenditore si uccide. Dopo il Coronavirus non riusciva a pagare i conti
Si è ucciso nell’azienda in cui lavorava, nella periferia Est di Napoli: si è impiccato all’interno di un capannone. E’ la storia di quella che potrebbe essere la prima vittima “economica” della crisi da Coronavirus.
A togliersi la vita un imprenditore di 57 anni che aveva raccontato a parenti e amici di come fosse preoccupato per i debiti cresciuti dopo l’improvvisa chiusura per la pandemia da Covid-19: fornitori e dipendenti erano in cima alla lista dei conti non pagati.
Ieri sera, 5 maggio, non è tornato a casa e a quel punto i familiari hanno dato l’allarme. Le forze dell’ordine hanno trovato il corpo questa mattina in azienda e hanno immediatamente sequestrato la lettera di addio che aveva lasciato e in cui spiegava il gesto.
Foto di copertina Pier Luigi Valente per Unsplash
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