Coronavirus, turismo in sofferenza: a rischio oltre 184 mila posti di lavoro
L’emergenza sanitaria da Coronavirus non dà tregua neppure al turismo, settore in cui continua la devastazione: oltre 40 mila imprese rischiano il fallimento a causa della perdita di solidità finanziaria, cosa che porterebbe una perdita di oltre 184 mila posti. Già nei primi tre mesi dell’anno il saldo che deriva tra le imprese iscritte e quelle cessate è di quasi 7 mila unità in meno, contro un calo di 6 mila del primo trimestre 2019. Il peggiore bilancio della nati-mortalità del sistema turistico dal 1995 ad oggi.
«Migliaia di posti di lavoro nel comparto turistico – spiega il presidente di Demoskopika, Raffaele Rio, che ha condotto l’indagine – sono appesi al filo di un integrato piano di provvedimenti che deve sostenere il sistema a superare la crisi in tempi rapidi. Un organico pacchetto di misure che, almeno ad oggi, stenta a vedere la luce e senza il quale sarà difficile coprire le insolvenze e scongiurare i fallimenti degli operatori della filiera. È necessario – precisa Rio – mettere in campo un piano integrato suddiviso in alcune sezioni attuative.
Per raggiungere l’obiettivo è necessario introdurre misure di sostegno economico per gli adeguamenti sanitari necessari alla ripartenza in sicurezza (suddivisione spazi comuni per il distanziamento sociale, ammodernamento tecnologico per self-check in, sanificazione locali).
In secondo luogo, occorre strutturare provvedimenti mirati a sostenere «la liquidità delle imprese del comparto anche mediante finanziamenti a tasso zero e a fondo perduto, buoni vacanza per le famiglie o detrazione della spesa dei soggiorni, smobilizzo immediato dei crediti delle imprese verso la pubblica amministrazione oltre a modalità di sgravio fiscale e contributivo». In terzo, luogo, puntare a valorizzare i sistemi turistici regionali tempificando le azioni di promozione in relazione ai differenti gruppi di turisti.
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