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Coronavirus, Ascierto: «Il vaccino lo testerò anche su di me. Ma non lo avremo prima di giugno 2021» – Il video

08 Maggio 2020 - 06:51 Fabio Giuffrida
Ci vorrà ancora del tempo ma al Pascale di Napoli è tutto pronto per avviare la sperimentazione del vaccino italiano contro il Covid-19. A Open parla l'oncologo e ricercatore Paolo Ascierto

«Tra ottobre e novembre cominceremo la sperimentazione del vaccino anti-Coronavirus a Napoli che, però, non sarà pronto prima di giugno 2021. Al momento quello dell’azienda farmaceutica italiana Takis ha dato buoni risultati (funzionano gli anticorpi generati nei topi dal vaccino italiano, ndr) ma, prima di arrivare all’uomo, bisognerà passare dal topo allo scimpanzé.

In un secondo momento si valuteranno gli eventuali effetti collaterali e solo a quel punto saremo pronti a testarlo sugli italiani. Io sono ottimista, il vaccino lo avremo di sicuro, ma non domattina». A parlare a Open è Paolo Ascierto, oncologo e ricercatore che dirige l’unità di Melanoma, Immunoterapia oncologica e Terapie innovative del Pascale di Napoli.

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Ansa | Paolo Ascierto

Il dottor Ascierto lavora giorno e notte, non si ferma un attimo, è fiducioso sulla buona riuscita del vaccino che, dunque, tra qualche mese potrà essere testato anche sull’uomo, o meglio «su donatori sani e tra questi certamente ci sarò anche io». Perché il Covid-19 è un mostro in agguato, dietro l’angolo: «Il virus è ancora tra noi, circola ancora. Non c’è nessuna normalità», avverte.

Smentisce, poi, la rivalità tra medici del Nord e del Sud, dopo il battibecco in tv con il professor Galli dell’ospedale Sacco di Milano: «Io non ho mai nascosto di essermi confrontato con i colleghi cinesi. Con loro, infatti, ho deciso di provare il trattamento del Tocilizumab».

Ansa | Paolo Ascierto

Ascierto, infatti, ha intuito fin da subito l’efficacia della terapia con il Tocilizumab, un farmaco anti-artrite che« agisce contro il distress respiratorio causato dal Covid-19» ma che, è doveroso sottolinearlo, non funziona contro il Coronavirus. «Da noi è arrivato un ragazzo di 27 anni, positivo al virus, senza patologie, apparentemente sano che era in gravissime condizioni. Lo abbiamo curato con il Tocilizumab in 24-48 ore». Una sperimentazione, questa avviata dal dottor Ascierto (i cui risultati verranno resi noti nei prossimi giorni dall’Aifa, ndr), che non è passata inosservata né negli Stati Uniti né in Francia.

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Ansa | Paolo Ascierto

Ma lui, che non è abituato a stare sotto i riflettori, precisa: «Non ci interessa avere il primato ma è vero che siamo stati i primi a mettere in piedi una sperimentazione, quella che ci dà il dato con rigore scientifico. Tutto il resto sono impressioni che restano tali».

Foto in copertina di Ciro Fusco per Ansa | Elaborazione di Vincenzo Monaco per Open | Video di Fabio Giuffrida | Montaggio di Vincenzo Monaco

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