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Coronavirus, dopo il caos sui boss mafiosi anche Cesare Battisti vuole uscire dal carcere

L'ex terrorista dei Proletari armati per il comunismo punta a ottenere i domiciliari, se i giudici riconosceranno che in carcere non può essere garantita la sua sicurezza dal contagio

Dopo il terremoto politico scatenatosi con le scarcerazioni di diversi boss mafiosi per l’emergenza Coronavirus, il governo rischia di dover affrontare un’altra grana con la richiesta dell’ex terrorista Cesare Battisti di voler uscire dal carcere. Condannato all’ergastolo per quattro omicidi, Battisti è rinchiuso nel carcere di Oristano dopo una lunga trattativa con il Brasile per la sua estradizione. Battisti «teme il contagio», ha detto il suo avvocato, Davide Steccanella, che ha confermato di aver fatto domanda per una misura alternativa al carcere in settimana. «Inoltre da un anno e mezzo è l’unico in isolamento di alta sicurezza ad Oristano – ha aggiunto l’avvocato – e da allora non vede parenti». Steccanella ha ricordato come Battisti abbia ormai 65 anni e soffra di diverse patologie, che lo renderebbero un soggetto a rischio in carcere: «Ha un’epatite B e un’infezione al polmone». La richiesta prevede che venga trasferito ai domiciliari, dai suoi parenti nel Lazio.

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