Coronavirus, ok del governo alle Regioni: dal 18 maggio via libera alla riapertura di bar, ristoranti, parrucchieri e negozi
Dal 18 maggio le Regioni potranno riaprire negozi, bar, ristoranti, estetisti e parrucchieri. Tra giovedì e venerdì, sulla base dei dati del monitoraggio dell’andamento del Coronavirus, saranno comunicate alle amministrazioni locali le linee guida da seguire per la riapertura in sicurezza. Il governo ha dunque acconsentito alle richieste delle Regioni nel corso della videoconferenza cominciata dopo le 18 alla quale hanno partecipato, oltre ai governatori, i ministri Francesco Boccia e Roberto Speranza.
Stando a quanto si apprende, il premier Conte è dunque disponibile ad annunciare la riapertura di queste attività. Sarà poi lasciata ai presidenti – è la posizione del governo – «la possibilità di integrare la nostra proposta con ulteriori riaperture». Le linee guida e i protocolli di sicurezza saranno indicati per ogni singola attività affinché le riaperture possano avvenire nelle migliori condizioni di sicurezza.
Dunque, il governo affiderà alle Regioni il potere di decidere in autonomia sulle saracinesche che potranno essere rialzate aprendo così alle cosiddette aperture differenziate in questa seconda parte della Fase 2. In sostanza, fanno sapere fonti regionali, l’esecutivo farà «una propria proposta che poi sarà ampliabile». «Inizia la fase della responsabilità per le Regioni», ha commentato il ministro delle Autonomie Francesco Boccia.
Unica condizione: il governo avrà la possibilità di intervenire nel caso in cui, in base all’andamento dei dati sulla curva del contagio e dei criteri definiti dalla circolare del ministero della Salute, fosse necessario bloccare una nuova diffusione del virus: «Ci saranno parametri per intervenire con eventuali chiusure circoscritte territoriali», ha detto Conte durante la videoconferenza con le Regioni.
Le linee guida e i protocolli per la sicurezza sul lavoro, i trasporti e gli esercizi commerciali sono già contenute nei precedenti decreti della presidenza del Consiglio, è stato spiegato in videoconferenza. Mentre su ristorazione, servizi alle persone e balneazione il comitato tecnico scientifico sta chiudendo in queste ore.
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