Silvia Romano, su conversione e riscatto scoppia la polemica. Salvini: «Serviva più sobrietà, regalo ai maledetti terroristi»
Silvia Romano non ha fatto in tempo a scendere dall’aereo, che l’ha riportata a casa che già in Italia si è accesa la polemica sul pagamento del suo riscatto. L’importo non è noto, ma per i critici è comunque eccessivo per chi «tra la cultura di chi l’ha rapita e chi l’ha liberata ha scelto la prima» soprattutto visto che il pagamento va a «favorire il terrorismo». Una polemica, quella sulla liberazione della 25enne, che ha come obiettivo dichiarato il governo, ma in cui Silvia appare comunque “colpevole” di aver scelto l’Islam.
Salvini: «Serviva più sobrietà, regalo ai maledetti terroristi»
Matteo Salvini ha criticato il governo per la modalità con cui è stata gestita la liberazione. «I soldi che sarebbero stati pagati per il riscatto sarebbero stati incassati dall’associazione terroristica Al-Shabaab che con attentati ed autobombe ha ucciso migliaia di persone. Quindi salvare una vita è fondamentale, ma se mi chiede come mi sarei comportato al governo io, probabilmente, avrei tenuto un atteggiamento da parte delle istituzioni più sobrio, un profilo più basso», ha detto ai microfoni di Rtl102.5.
«Mettetevi nei panni di quei terroristi maledetti che hanno rapito una splendida ragazza: l’hanno vista scendere con un velo islamico, ha detto di essere stata trattata bene e che si è convertita all’Islam, in più hanno preso dei soldi. Penso che un ritorno più sobrio e riservato avrebbe evitato pubblicità gratuita a livello mondiale a questi infami, che nel nome della loro religione hanno ammazzato tante persone», ha concluso Salvini.
Critica condivisa anche da Giorgia Meloni che ha twittato: «Non può passare messaggio che rapire un italiano sia un affare. Dopo i doverosi festeggiamenti, dobbiamo far capire che l’Italia sarà implacabile con chi si permette di sequestrare i nostri connazionali».
May 10, 2020
Le aperture di Libero e Il Giornale
«Il governo non è in grado di fornire due soldi alle aziende italiane in crisi, poi sgancia milioni per consentire a una pulzella di riabbracciare i congiunti, incapaci a suo tempo di trattenerla in famiglia», scrive Vittorio Feltri su Libero, che apre con il titolo: «Abbiamo liberato un’islamica».
«Chi glielo ha fatto fare alla fanciulla lombarda di recarsi in Africa pur consapevole dei rischi che gli europei affrontano nel continente nero, dominato da fanatici islamisti? Possiamo almeno affermare che è stata imprudente. Non serve partire, l’Italia è piena di gente bisognosa di soccorso. Probabilmente è stata ispirata dalla moda terzomondista», scrive sempre Feltri. E conclude: «È assurdo inseguire, spendendo cifre folli, ragazze incantate dall’Islam». Sulle pagine dello stesso quotidiano, sulla questione interviene anche Vittorio Sgarbi che definisce la liberazione di Romano «operazione mercantile» in cui «lo Stato ha accettato un ricatto e ha favorito così il terrorismo».
«Islamica e Felice, Silvia l’ingrata», titola il Giornale. «Vedere in diretta Tv, Silvia sbucare dal portellone dell’aereo di Stato che l’ha portata a casa velata e in perfetta divisa da donna islamica ci ha lasciato un po’ perplessi. Tra la cultura di chi l’ha rapita e chi l’ha liberata ha scelto la prima. Quel velo suona come inulto alle libertà delle donne e dell’Occidente», scrive Alessandro Sallusti. E fa un paragone azzardato: «Come se un internato nei campi di concentramento tornasse indossando con orgoglio la divisa dell’esercito nazista».
Paragone – quello tra Romano e un prigioniero dei lager che torna con addosso la divisa nazista – rilanciato anche da Simone Angelosante, consigliere regionale della Lega in Abruzzo, che su Facebook ha pubblicato un post con il commento: «Avete mai sentito di qualche ebreo che, liberato da un campo di concentramento, si sia convertito al nazismo e sia tornato a casa in divisa delle SS?». «Non mi sembra di aver detto niente di negativo, ho solo riportato un dato storico e oltre tutto non ho fatto nessun nome della ragazza. Ma comunque è un’idea che gira sulle radio nazionali», si è giustificato il consigliere che ricopre anche il ruolo di primo cittadino a Ovindoli (Aquila).
Missionario comboniano: «Disgusto per insulti, prego per lei»
Ma c’è anche chi la difende dalle offese e critica, a sua volta, la polemiche sulla liberazione. «Silvia Romano è rientrata finalmente in Italia. Difficile solo immaginare quello che ha sofferto. Non è certamente stata in vacanza alle Maldive…», scrive Padre Giulio Albanese, missionario comboniano, esperto di Africa. «Confesso che provo un profondo disgusto nei confronti di coloro che si stanno scagliando contro di lei. Polemizzare sulla sua conversione all’Islam o sul pagamento di un riscatto per il rilascio lo trovo fuori luogo. Una cosa è certa: nessuno può dire, a parte il suo sorriso, quali siano le reali condizioni di Silvia, oltre che fisicamente, da un punto di vista psicologico e spirituale».
Di Maio: «Silvia è viva, ora un po’ di rispetto»
«Silvia è una giovane ragazza che ha vissuto 18 mesi da prigioniera. Prima in Kenya. Poi in Somalia. A soli 23 anni. Grazie all’impegno di donne e uomini dello Stato oggi è nuovamente in Italia, tra le braccia della sua famiglia. E questa è l’unica cosa che conta. Silvia è viva, sta bene. Adesso, per favore, un po’ di rispetto», ha scritto su Facebook il ministro degli Esteri Luigi Di Maio.
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