Ancora segnali di rottura tra Casaleggio e il M5s: un’ex capogruppo grillina fonda “Buonsenso”, «il movimento di Gianroberto»
Sui social è ancora Alice Salvatore M5s, ma con il Movimento 5 Stelle – almeno con quello ufficiale – ormai c’entra poco. L’ex capogruppo in consiglio regionale della Liguria ha fondato «un altro movimento»: la lista civica “Buonsenso”. La parola – e i colori – potrebbe ricordare i vecchi legami con la Lega (Matteo Salvini aveva fatto una campagna elettorale scoppiettante usando quella parola), ma in realtà, assicura lei, «Buonsenso è il movimento di Ganroberto Casaleggio». Qualcosa di più vicino agli slogan grillini della prima ora, insomma, quelli sulla scia dei cori inneggianti all’«onestà» di Alessandro Di Battista e Beppe Grillo.
Ma più che con Di Battista e Grillo (dato che soprattutto quest’ultimo continuerebbe a essere comunque tra i “governisti”, nonostante il Mes), la vera connessione potrebbe essere con Casaleggio Junior, sempre più ai margini del M5s. Secondo indiscrezioni de La Stampa, il ministro degli Esteri Luigi Di Maio – ex capo politico – e Davide Casaleggio – figlio del fondatore Gianroberto – sarebbero ormai ai ferri corti. Già ad aprile la riunione tra i big dei 5 stelle aveva rifiutato la linea di Davide Casaleggio: lui chiedeva di votare subito un nuovo leader, perché «adesso il Movimento ha responsabilità di governo e una campagna elettorale esaspererebbe gli animi mettendo in crisi Conte», ma Vito Crimi aveva chiamato Beppe Grillo e si era fatto confermare la sua posizione di reggente.
«Il Movimento 5 stelle è solo un brand, un contenitore», spiega Alice Salvatore nella conferenza stampa di presentazione del “suo” movimento. “Buonsenso” potrà presentarsi già alle regionali senza passare per la raccolta firme grazie all’appoggio di un altro consigliere, Marco De Ferrari, anche lui ex M5s. «Se va in deroga a tutte le sue regole e a tutti i suoi principi, rimane vuoto. Ma le idee non muoiono mai. Le idee di Gianroberto sopravvivono attraverso di noi. Voglio riportare il buonsenso nella politica, mantenendo coerenza e trasparenza democratica, ricercando la competenza, lo studio, la preparazione».
Tornano così in auge le battaglie delle origini: «l’acqua pubblica, il vero aiuto alle piccole e medie imprese e alle aziende familiari, l’ambiente, la mobilità sostenibile, la sanità e la scuola pubblica». Chi potrà candidarsi? Chiunque, a patto che passino l’esame di Mauro Maturanza, Silvia Pili, Tullio Rossi, Simona Marazzi, Marco Grondacci, i 5 nomi scelti appositamente per selezionare il “buonsenso” dei candidati. E di lavoro da fare ce n’è, se vorranno non tanto battere l’attuale governatore ligure Giovanni Toti o l’alleanza Pd-M5s, quanto superare la soglia del 5%.
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