Coronavirus, approvato il decreto Rilancio. Conte: «Aiuti a famiglie e imprese. Più di 25 miliardi per i lavoratori»
Vede finalmente la luce, dopo molti slittamenti e un dibattito interno alla maggioranza decisamente intenso, in cui non sono mancati momenti di scontro ai più alti livelli, il decreto Rilancio: 55 miliardi di euro (più del corrispettivo di due manovre, sottolinea il premier Giuseppe Conte) per far rialzare il Paese nella crisi provocata dalla pandemia di Coronavirus. Moltissimi i capitolati di questo decreto di quasi 500 pagine e 250 articoli, mentre lo scoglio politico, quello della regolarizzazione degli “invisibili”, è stato superato e il Movimento 5 Stelle rivendica: «Nessuna sanatoria». «Abbiamo preso tempo ma vi assicuro che ogni minuto in più era necessario», dice il premier.
«La parola ora passerà al parlamento per migliorare il testo con le forze di maggioranza ma spero anche di opposizione. Sappiamo che c’è un paese in grande difficoltà», spiega Conte. La manovra «contiene delle premesse perché questa fase di ripartenza possa concretizzare una ripresa economica e sociale». «Sosteniamo famiglie e imprese in un momento difficile, ma gettiamo anche le basi per la ripartenza e la ripresa», aggiunge il ministro dell’Economia, Roberto Gualtieri, dopo il cdm che ha approvato il Dl Rilancio. Le misure di sostegno al reddito sono state allargate «affinché nessuno sia lasciato solo dipendenti e autonomi, e le famiglie più in difficoltà».
Per i prossimi passi Conte annuncia che proporrà al Consiglio dei ministri non già un Dpcm – la formula normativa usata fino a ora nella gestione della crisi Covid-19 – ma un decreto legge dell’esecutivo. In risposta anche alle richieste di chi vuole che la gestione di un momento così drammatico e storico venga parlamentarizzata e non lasciata in capo a norme emanate dal solo premier. «Da domani saremo al lavoro su questo», per le nuove direttive che entreranno in vigore dal 18 maggio. Per ora comunque «i trasferimenti tra le Regioni restano congelati», anticipa Conte nel rispondere a una domanda dei cronisti.
La conferenza stampa
«Vi posso assicurare che ogni ora di lavoro pesava perché sapevamo di dover intervenire quanto prima», esordisce il premier nella conferenza stampa da palazzo Chigi per presentare il decreto Rilancio approvato dal cdm. Al tavolo con lui ci sono il ministro dell’Economia Roberto Gualtieri, quello della Salute Roberto Speranza, il ministro allo Sviluppo Economico Stefano Patuanelli e la ministra alle Politiche Agricole Teresa Bellanova. «Abbiamo impiegato un po’ di tempo ma posso assicurarvi che non un minuto di più di quello strettamente necessario per un testo cosi complesso».
«Confidiamo di erogare gli ammortizzatori ancora più speditamente di come accaduto fino a ora. Non ci sono sfuggiti i ritardi e stiamo cercando di intervenire», ammette il premier rispetto alle erogazioni e ai ritardi seguiti al primo decreto dell’era Covid, il Cura Italia. «Dobbiamo semplificare e fare in modo che arrivino in modo semplice, rapido, veloce» le risorse stanziate. «Abbiamo pagato l’85% di cassa integrazione, quasi 80% di bonus autonomi, misure per 4,6 milioni di lavoratori. Abbiamo lavorato per rendere meno farraginosi i passaggi e confidiamo di recuperare il tempo perduto, avendo snellito la procedura».
Ora «interveniamo nelle misure alle imprese con aiuti a fondo perduto, riduzione delle tasse», spiega il presidente del Consiglio. «Abbiamo un reddito di emergenza per le fasce di popolazione che hanno bisogno di protezione», mentre 25,6 miliardi di euro è l’ammontare per le misure per i lavoratori. «Sono ammortizzatori sociali ma anche economici: proteggono i lavoratori ma servono alle imprese per preservare la loro efficienza».
25,6 miliardi per i lavoratori
«Introduciamo misure di rilancio e sostegno alle imprese per una pronta ripartenza. Aiutiamo le famiglie che hanno figli, abbiamo un reddito di emergenza. Per i lavoratori le risorse sono cospicue, sono pari a 25,6 miliardi di euro», spiega il premier.
Imprese
«Ci sono 15-16 miliardi alle imprese, che verranno erogati in varie forme dalle più piccole fino alla possibilità di capitalizzare le più grandi», aggiunge. «Tagliamo in pratica 4 miliardi di tasse per tutte le imprese fino a 250 milioni di fatturato» con lo stop alla rata Irap di giugno. Il decreto rilancio stanzia «6 miliardi» per gli indennizzi alle imprese «che fatturano da zero a 5 milioni di euro e che hanno avuto un calo di fatturato del 33%, sostanzialmente la totalità», aggiunge il ministro dello Sviluppo economico Stefano Patuanelli. L’indennizzo andrà «da 2mila euro a fino a oltre 40mila euro per le imprese che hanno perso la capacità di fatturare».
Bonus autonomi
«Per gli autonomi e i professionisti iscritti alle gestioni separate Inps arriveranno 600 euro subito, perché saranno dati a chi ne ha già beneficiato. Spero possano arrivare nelle prossime ore, quando il decreto andrà in Gazzetta ufficiale, poi ci riserviamo di integrarli con un ristoro fino a 1000 euro». Il decreto Rilancio «ripropone il bonus da 600 euro per una mensilità per la medesima platea del Cura Italia ma lo amplia per una terza mensilità per alcune platee più colpite dalla crisi» con «uno stanziamento ulteriore di quasi 4,5 miliardi», specifica il ministro dello Sviluppo economico Stefano Patuanelli.
Settore agricolo
«Il settore agroalimentare accede a tutte le misure richiamate e ha una dotazione specifica», spiega la ministra Teresa Bellanova. «È una filiera strategica da preservare anche per ricollocare l’Italia nel mondo. Vi abbiamo destinato 1 miliardo 159 milioni di euro in modo specifico». «Gli interventi saranno finalizzati ai settori che hanno più sofferto, il florovivaismo, gli agriturismi, la filiera del vino», aggiunge. 250 milioni di euro poi «sono destinati al fondo degli indigenti. Qui parliamo di nuove fragilità, persone che fino a due mesi fa erano ceto medio. Il fondo sarà gestito con il volontariato laico e cattolico».
La voce le si spezza, quando introduce l’articolo 110 bis del decreto: «emersione rapporti di lavoro». «Da oggi gli invisibili saranno meno invisibili», dice la ministra Bellanova commuovendosi visibilmente: è la sua battaglia, «importante anche per la mia storia», dice. «Chi è stato sfruttato nelle campagne e nelle false cooperative non lo sarà più», spiega. «Potranno accedere a un permesso di lavoro e ritrovare la loro identità. Ringrazio Conte e la ministra Lamorgese, compagna di viaggio tenace. Lo Stato è più forte del caporalato».
Sanità
«Per la sanità c’è un intervento cospicuo, pari a 3 miliardi e 250 milioni» spiega il premier Giuseppe Conte. Con il dl Rilancio «sono previste altre 4.200 borse per le scuole di specializzazione in medicina, in collaborazione con il ministero dell’Università», aggiunge il ministro della Salute Roberto Speranza. Dei 3,25 miliardi destinati alla Sanità dal dl Rilancio, «240 milioni saranno destinati a nuove assunzioni, tra le quali quelle di 9.600 infermieri» che lavoreranno sul territorio, dice ancora il ministro. Inoltre, «190 milioni saranno destinati a incentivi a medici e personale sanitario». Non solo: con gli stanziamenti previsti dal dl Rilancio, i posti in terapia intensiva «aumentano del 115%: si passa così stabilmente dai 5.179 posti prima dell’emergenza pandemica ad oltre 11.000 posti».
Famiglie
Mano tesa alle famiglie, ancora alle prese con le scuole chiuse fino a settembre. I giorni di congedo speciale al 50% passano da 15 a 30 che si potranno chiedere, però, fino a fine luglio. Raddoppia anche il bonus babysitter (1.200 euro, 2.000 per sanitari e forze dell’ordine) che si potrà usare anche per pagare i centri estivi. Le famiglie con redditi fino a 36mila euro avranno anche una ulteriore detrazione di 300 euro. I genitori potranno anche chiedere di proseguire con lo smart working, a patto però che a casa non ci siano mamma o papà o perché non lavorano o perché beneficiari di sostegni al reddito.
Turismo e vacanze
«Per le imprese dei settori ricettivi per affrontare le spese per adeguarsi ai nuovi requisiti stanziamo ben 2 miliardi», spiega il ministro dell’Economia Roberto Gualtieri. Via «la prima rata Imu per gli alberghi e gli stabilimenti balneari», racconta il premier Conte. E ristoranti e bar «potranno occupare suolo pubblico non pagando la Tosap anche grazie alla collaborazione con Anci». E c’è un tax credit «fino a 500 euro per tutte le famiglie con Isee inferiore a 40mila euro e un occhio di attenzione per i nostri artisti», aggiunge Conte.
Scuola, università e ricerca
I fondi destinati a università e ricerca ammontano a 1,4 miliardi, con l’assunzione di 4000 nuovi ricercatori. «Oggi è un giorno storico per l’Università e la Ricerca», commenta a caldo il ministro dell’Università e della ricerca, Gaetano Manfredi, a margine del Consiglio dei ministri che ha approvato il Dl Rilancio. «Dimostrando di guardare al futuro, il presidente Conte ha accolto le mie proposte e insieme al ministro Gualtieri, pure lui molto sensibile, ha definito gli investimenti necessari per la formazione superiore e la ricerca, che oggi più di prima sono indispensabili per vincere la battaglia contro il virus e i danni che potrebbe produrre il post-virus», aggiunge Manfredi.
Più in dettaglio: si tratta di un programma di ricerca da 550 milioni in due anni, di altri 550 milioni utili per rafforzare il sistema universitario e della ricerca e di 300 milioni per il diritto allo studio degli studenti delle Università e dell’Alta Formazione Artistica e Musicale. «Risorse mai investite prima in dosi così massicce, fondamentali per ridurre le tasse e aumentare le borse di studio per gli studenti, assegnare altri 4mila posti da ricercatore per università ed enti pubblici di ricerca oltre ai 1600 già deliberati, investire su un grande programma di ricerca nazionale, che rappresenta una straordinaria occasione per i nostri talenti, in Italia e all’estero».
Il decreto stanzia un miliardo e mezzo tra lavori di ristrutturazione degli edifici scolastici e stabilizzazione di 16 mila insegnati. Previsti anche fondi specifici, quasi 40 milioni, per la pulizia delle aule e i dispositivi di protezione per prof e studenti che torneranno in classe per sostenere, tra un mese, la maturità.
Via libera a incentivi mobilità sostenibile
Confermato il bonus di 500 euro per l’acquisto di mezzi come biciclette normali o a pedalata assistita e altri mezzi genericamente accomunati sotto la definizione di micromobilità. Il sottosegretario alle Infrastrutture e ai Trasporti, Roberto Traversi ricorda in una nota che oggi si è tenuta una riunione con l’Anci «per rendere la mobilità sostenibile un obiettivo condiviso e applicato da tutte le realtà, dalle piccole alle grandi».
Il bonus, ha ricordato, è destinato ai residenti delle città metropolitane o città con più di 50.000 abitanti, e copre la spesa fino al 60% dell’acquisto, con il limite massimo di 500 euro. Il bonus mobilità – spiega inoltre Traversi – sarà un acceleratore importante di un processo già in atto e che sta rivoluzionando il nostro modo di vivere le città, i trasporti, l’ambiente per uno sviluppo meno impattante.
«Il provvedimento va inquadrato – aggiunge Traversi – in un’ottica più ampia di ridefinizione delle politiche ambientali e di sostenibilità». Nel decreto, spiega, si è valorizzata la figura del mobility manager «da prevedere nelle città metropolitane, in un capoluogo di Provincia ovvero nei Comuni con oltre 50mila abitanti, per un supporto professionale continuativo alle attività di decisione, pianificazione, programmazione, gestione e promozione di soluzioni ottimali di piani e interventi di mobilità sostenibile».
Ambiente
«Zea (le zone economiche ambientali, ndr), ecobonus e bonus bici. L’ambiente protagonista della ripartenza», afferma il ministro dell’Ambiente Sergio Costa a proposito del decreto dicendosi «soddisfatto. Da domani l’Italia riparte e si cambia marcia rispetto al passato». «Stiamo lavorando concretamente per rendere sostenibile la ripartenza e il dl appena approvato è il segno tangibile di questo cambio di passo già prospettato con il Def».
Cultura
Tra le novità del decreto c’è anche l’istituzione di un Fondo Emergenza imprese culturali con 210 milioni di euro per il 2020. Il Fondo, voluto dal ministro della cultura Dario Franceschini, servirà a sostenere il mondo del libro e dell’editoria, gli spettacoli, i grandi eventi, le fiere, i congressi e le mostre annullate dall’emergenza Coronavirus, nonché i musei che non appartengono al Mibact.
La bozza entrata in Cdm
In copertina ANSA/Ufficio Stampa Palazzo Chigi/Filippo Attili | Da sinistra a destra: la ministra dell’Agricoltura Teresa Bellanova, il ministro dell’Economia e delle Finanze Roberto Gualtieri, il presidente del Consiglio Giuseppe Conte, il ministro dello Sviluppo Economico Stefano Patuanelli e il ministro della Salute Roberto Speranza in conferenza stampa a palazzo Chigi a Roma, 13 maggio 2020.
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