Coronavirus. Dal sito unico continentale alle app per il tracciamento: il piano dell’Ue per salvare l’estate 2020
L’Unione europea vuole salvare l’industria del turismo, tra le più colpite dall’epidemia di Coronavirus. E tra le più strategiche per l’Europa, visto che da solo vale circa il 10% del Pil europeo (1.400 miliardi). In quanto ai finanziamenti viene ipotizzato che circa un quinto delle risorse del Recovery Fund sarà destinato proprio al settore che, secondo l’Organizzazione mondiale del turismo, quest’anno potrebbe registrare un calo delle entrate che va dal 60-80% rispetto ai ricavi del 2019. Ma, al di là dei finanziamenti, la strategia della Commissione è di allineare il settore turistico nei vari Paesi e migliorare la collaborazione e la condivisione di informazioni tramite una serie di strumenti informatici.
Norme di buon senso per bar, ristoranti e hotel
Il riallineamento parte anche da alcune norme di buon senso per quanto riguarda gli operatori del settore, come per esempio il fatto di tenere a distanza di almeno due metri i tavoli nei bar e i ristoranti ed agire in modo tale da evitare che si formino delle code. Altro obiettivo è far sì che tutti gli operatori del settore si attengano a precise regole di igiene, tra cui anche la sanificazione regolare dei locali. Agli albergatori sarà affidato un compito di sorveglianza sanitaria: dovranno rimanere in contatto con i loro clienti in modo tale da comunicare eventuali casi di contagio. Sulle spiagge invece dovrà essere garantita la distanza di sicurezza di almeno due metri tra vicini di ombrellone e di sdraio.
I trasporti
Un’altra area di intervento è il trasporto pubblico dove c’è il rischio assembramenti. L’utilizzo di mascherine per passeggeri e personale sul trasporto pubblico potrebbe diventare obbligatorio. Per facilitare il distanziamento sociale verrà chiesto l’aumento delle corse e l’utilizzo di stickers. Per gli aerei invece sarà consigliato l’utilizzo degli stessi filtri usati negli ospedali.
Informazioni in tempo reale
È attualmente allo studio una proposta per creare un sito “viaggiare sicuri” per l’intero continente che possa informare i cittadini in tempo reale non soltanto sull’andamento della pandemia – con relative zone rosse – ma anche sui servizi disponibili all’interno del comparto turismo. Si tratta di mettere insieme informazioni sulla mobilità, come per esempio sulle aperture delle frontiere, e sulla sanità, come la disponibilità di posti letto in terapia intensiva, con informazioni sulla disponibilità di posti letto negli alberghi o di tavoli nei ristoranti.
App di tracciamento
Sul lato informatico, la Commissione europea sta pensando anche a come rendere inter-operabili le app nazionali per il tracciamento (si parla dell’app Immuni, ancora in fase di sviluppo nel nostro paese). Lo scopo non sarebbe soltanto quello di condividere informazioni sullo spostamento di persone positive al Coronavirus, ma anche cercare di condividere informazioni utili per evitare che si formino assembramenti. Per il momento pare essere sfumata l’idea di creare un passaporto sanitario, così come era stato chiesto da vari governi, a causa delle grandi incertezze riguardo l’immunità di chi è stato contagiato ed è guarito (e quindi ha sviluppato gli anticorpi), su cui non esiste ancora una certezza scientifica.
Rimborsi
Ultima, ma non in ordine di importanza per gli operatori del settore, come anche per i turisti, la Commissione vuole chiedere ai governi di affiancare alla possibilità dei rimborsi per i viaggi cancellati a causa della pandemia, anche dei voucher che permettano di recuperare successivamente le vacanze.
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