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Coronavirus, i numeri in chiaro. Il matematico Sebastiani: «La differenza tra Nord e Sud si è affievolita. Ma attenzione al Molise»

13 Maggio 2020 - 21:26 Olga Bibus
Per i dati della Fase 2 bisogna aspettare qualche giorno, ma in base a un indicatore, elaborato dal ricercatore del Cnr, ci sarebbero già due regioni da tenere d'occhio: Marche e Umbria

I dati della Protezione civile fotografano una diminuzione dei nuovi casi di Coronavirus, pure in Lombardia. Anche se nelle due regioni più colpite, Piemonte e Lombardia appunto, i numeri continuano a essere ancora elevati, rispetto al resto d’Italia, la differenza dell’andamento tra Nord e Sud si è affievolita. Come spiega Giovanni Sebastiani, matematico del Cnr, se andiamo a vedere le regioni dove c’è oggi un numero di nuovi contagi inferiore a 10 sono 7: 4 nel centro-sud (Basilicata, Calabria, Umbria e Sardegna) e tre al Nord (Trentino-Alto Adige, Friuli-Venezia Giulia e Valle d’Aosta).

Particolare attenzione però bisogna prestare al Molise, dove si è riacceso un focolaio in una comunità rom dopo un funerale che ha scatenato polemiche. «I nuovi casi sono aumentati negli ultimi giorni: peccato perché il Molise era una delle regioni più avanti nell’evoluzione dell’epidemia», dice il ricercatore. Per quanto riguarda i dati che restituiscono la fotografia della situazione in Italia a partire dalla Fase 2, bisogna aspettare ancora qualche giorno, due settimane dalla fine del lockdown è il tempo-scala. Ma Sebastiani – che si occupa di studiare l’applicazione di modelli statistici alla medicina – ha individuato un indicatore che quantifica le fluttuazioni giornaliere rispetto ai valori medi, cioè le variazioni giornaliere rispetto alla tendenza.

Andando a vedere questo indicatore, ci sono due regioni che negli ultimi 5 giorni presentano un’anomalia: sono Marche e Umbria. In queste due regioni, in sintesi, il calo della variazione giornaliera è più lento rispetto alla tendenza. E la situazione è da tenere d’occhio perché l’anomalia nella variazione potrebbe rappresentare un campanello d’allarme legato proprio all’attenuazione delle misure restrittive.

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