Coronavirus, gli strani numeri della Russia con tanti contagi e poche vittime. I medici: «Vietato dire che ci sono morti per il virus»
In Russia i report sui decessi da Coronavirus non dicono la verità. Anastasija Vasilieva, che guida il sindacato “Alleanza dei medici”, racconta: «Le statistiche russe sono manipolate. Da sempre». Ad oggi, il Paese conta oltre 242 mila contagiati e 2.116 morti, anche se il tasso di mortalità rimane tra i più bassi in assoluto: 0,9% su 145 milioni di abitanti.
«C’è un ordine tacito a non diagnosticare il coronavirus post-mortem. Le cause di un decesso sono facili da manipolare. Si muore delle complicazioni causate dal Coronavirus, come insufficienza cardiovascolare o renale», dice Vasilieva a Repubblica. E ancora: «Succede perché all’inizio della pandemia, le autorità ripetevano che la situazione era “sotto controllo”. Ora si scoprono contagi e morti e nessuno vuole esserne responsabile né tantomeno riconoscere che aveva torto».
Il Financial Times ha stimato che le vittime Covid sarebbero oltre il 72% in più. Valentina Dolgopolova, 27 anni, che lavora come medico tra i pazienti malati di Coronavirus, parla di dati «approssimativi». Tra i morti, moltissimi dottori e operatori sanitari che perdono la vita per mancanza di protezioni e di tamponi.
Giorni fa, giovani medici avevano denunciato la situazione, dicendo di essere stati «mandati al fronte senza munizioni». Alcuni di loro sono morti misteriosamente, l’ultimo, Alexander Shulepov, è caduto da una finestra. A questo proposito, esiste una lista chiamata In memoriam e stilata dal cardiologo moscovita Aleksej Erlikh. Nell’elenco, i nomi dei colleghi caduti nella lotta al Coronavirus.
Contiene 174 nomi, molti di più di quelli ufficiali. «È semplice. Il virus di per sé non uccide nessuno. Si muore di complicazioni. È il solito vecchio vizio che esiste da tanto e tanto tempo. Come ai tempi di Chernobyl le autorità decidono di tacere».
La ripartenza in Russia
Intanto, da ieri in Russia è iniziata la “fase 2”. E Putin, nel discorso alla nazione ha ufficializzato la fine del “periodo nazionale di ferie pagate”. Vasilieva teme un ritorno alla “fase 1”, dovuto a un nuovo picco di contagi: «Putin ha paura. La gente non ha più soldi per mangiare e, allentando le restrizioni, spera di placare le tensioni nella società. Ma è strategicamente sbagliato riaprire proprio quando c’è il picco dei contagi».
Leggi anche:
- La ministra Bellanova: «Su regolarizzazione stranieri non faccio passi indietro. Basta con i giochi politici» – L’intervista
- Conte apre le task force di Colao e Borrelli a 11 esperte: chi sono le donne scelte tra manager e scienziate
- Coronavirus, in Piemonte tre scuole riaprono. Il sindaco di Borgosesia sfida il veto della ministra Azzolina: «Lezioni in palestra»
- Carceri, Bonafede: «Su nomina Dap nessun condizionamento, ricostruzione inaccettabile»
- Coronavirus, Arcuri si difende sulle mascherine finite: «Non è colpa mia». Federfarma: «Ci dica dove trovarle, non sono disponibili»
- Ritardi sulla cassa integrazione, l’ipotesi di farle pagare direttamente dall’Inps (evitando le Regioni)
- Fase 2, anche il Regno Unito ha un “problema” con i congiunti: boom di ricerca su Google sui “non-inquilini”
- La brutta fine del leader ceceno che consigliava l’aglio per curare il Covid-19: ricoverato a Mosca per sospetto contagio