Ripartire nella Fase 2: come ripensare al modo di fare impresa
Dal 4 maggio il rumore delle saracinesche che salgono comincia a sentirsi in tutta Italia. Il piano per le riaperture è pronto, anche se sarà diverso per ogni regione e anche se rimane ancora l’incognita su quando si ritornerà a una vita in cui del Coronavirus, semplicemente, non si parlerà più. Oggi infatti queste riaperture stanno mostrando un’Italia diversa da come la conoscevamo appena quattro mesi fa.
Le imprese devono imparare a lavorare adattandosi ad un nuovo scenario. Devono cambiare le norme sulla sicurezza al lavoro, i turni dei dipendenti, il numero di persone da ospitare negli spazi e devono continuare a gestire quello smart working che ha permesso ad alcune attività di non chiudere del tutto negli ultimi due mesi.
Molte di queste imprese avranno bisogno di un aiuto per farcela. Ed è qui che entrano in gioco le banche. Nella Fase 2 il compito degli istituti di credito dovrà essere quello di sostenere le imprese per evitare che il tessuto produttivo si sfaldi. Un sostegno che non si ferma solo all’erogazione delle misure di emergenza.
Lo stop alle rate dei finanziamenti per le imprese
BNL Gruppo BNP Paribas può essere uno degli esempi a cui guardare per capire come questo settore si stia adeguando alla realtà economica disegnata dalla prima pandemia del terzo millennio. Mentre le attività produttive non essenziali erano ferme per il lockdown, BNL ha dato la possibilità agli imprenditori di chiedere la sospensione fino a sei mesi della quota capitale delle rate mensili. Oltre a questo i liberi professionisti e le piccole e medie imprese possono beneficiare anche del Fondo di garanzia a loro dedicato.
A queste prime azioni ne è seguita un’altra. Artigiancassa, banca partecipata da BNL che si rivolge alle micro e piccole imprese artigiane, ha messo a disposizione delle aziende linee di credito dedicate per rispondere alla carenza di liquidità dovuta al fermo delle attività produttive. Artigiancassa è ben nota nel settore artigiano perché si occupa di gestire i fondi pubblici che permettono agli artigiani e alle imprese artigiane di ridurre i tassi dei finanziamenti bancari.
Non solo imprese: le scelte di BNL per i privati
Il tessuto economico di una nazione non è fatto solo di imprese. BNL ha avviato nei suoi programmi anche misure straordinarie per la sospensione delle rate dei mutui sulle prime case. Su questo tema il decreto Cura Italia ha previsto un Fondo Solidarietà. BNL ha introdotto, anche per i clienti che non rientrano nei confini tracciati da questo fondo, la possibilità di fare richiesta per la sospensione delle rate: una misura valida sia per i lavoratori dipendenti che hanno subito la cessazione del lavoro o la riduzione dell’orario sia per gli autonomi che hanno registrato un calo del 33% del proprio fatturato.
Vicini restando a casa
Già molti clienti sono abituati a interagire con la loro banca solo attraverso un’app. Dallo smartphone si ricevono e si fanno bonifici, si controllano gli investimenti o si tengono d’occhio i movimenti delle carte. L’home banking è diventato ancora più importante ora. Eseguire da casa tutte le operazioni permette infatti di diminuire il rischio di contagio, sia per i clienti che per il personale allo sportello.
BNL ha lanciato la campagna #ViciniRestandoACasa per informare i clienti di tutte queste possibilità e insegnare loro a gestire i risparmi senza uscire di casa. Oltre i servizi digitali dell’app, la banca mette a disposizione un team di consulenti, da contattare via mail o via telefono, che si occupano sia degli investimenti dei privati che della gestione finanziaria delle aziende. Le porte delle filiali però non restano sbarrate. Resta sempre possibile richiedere un appuntamento e andare in banca. I clienti troveranno un luogo adattato alle nuove norme di sicurezza con separatori di plastica e dipendenti muniti di mascherine.
Il sostegno alle fasce più deboli
Oltre 101 milioni di euro raccolti sul conto dedicato della Protezione Civile. 4.492.900 euro messi insieme in una manciata di giorni per il San Raffaele di Milano. E ancora. Milioni di euro donati agli ospedali delle città con più contagi, pacchi di pasta lasciati sulle panchine per chi ne ha bisogno e spese portate a casa degli anziani.
Nei mesi più duri dell’epidemia di Covid-19, gli italiani e le imprese hanno sfoderato la loro generosità. BNP Paribas Italia ha avviato a fine marzo una raccolta fondi dedicata alla Croce Rossa Italiana. Le società del Gruppo hanno stanziato una quota di 500mila euro ma l’obiettivo è puntare molto più in alto. A questa cifra infatti si sommeranno le donazioni dei collaboratori e dei clienti della banca che vorranno dare il loro contributo, donazioni che ad oggi sono arrivate a una cifra di 210mila euro.
Oltre a questo canale di finanziamento c’è di più: BNP Paribas ha deciso infatti di stanziare 3 milioni di euro per ospedali e associazioni che in questo momento in Italia si stanno dedicando alle fasce più deboli della popolazione. Questo progetto che è prima di tutto un’assunzione di responsabilità, come spiega Andrea Munari, AD e Direttore Generale BNL – Responsabile di BNP Paribas per l’Italia: «Lavorare oggi nei settori essenziali, fra i quali le aziende bancarie e finanziarie, è motivo di grande responsabilità perché si è in prima linea al servizio del Paese nelle difficoltà che viviamo in questo periodo senza precedenti».