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Nuovo scontro tra Salvini e il governo sui migranti. Il leghista a Lamorgese: «Non cambierai i miei decreti Sicurezza. Vi fermeremo»

19 Maggio 2020 - 14:09 Giulia Marchina
«Il lavoro svolto fino a febbraio qui al Viminale non andrà certo perduto», ha risposto Lamorgese a una domanda sulla modifica dei decreti Sicurezza, introdotti dal governo gialloverde

«Noi li fermeremo, grazie all’aiuto, alle firme, al voto e all’orgoglio degli Italiani, che questo governo non ascolta». Tweet di protesta di Matteo Salvini che dal suo account ufficiale risponde alla ministra dell’Interno Luciana Lamorgese sull’intenzione dell’esecutivo di modificare i decreti Sicurezza voluti dall’ex capo del Viminale. Salvini poi prosegue: «Anche per questo il 2 giugno porteremo il Tricolore in 100 piazze, da Nord a Sud», ricordando a tutti la partecipazione alla manifestazione in piazza della Lega in occasione della festa della Repubblica.

Nell’intervista rilasciata ieri a Repubblica, Lamorgese ha dichiarato, riguardo i decreti Salvini: «Il lavoro svolto fino a febbraio qui al Viminale, per predisporre un testo, non andrà certo perduto. Spetta ora alle forze di maggioranza e al governo decidere tempi e modalità per riprendere in mano anche questo tema».

Anche sulla regolarizzazione dei lavoratori stranieri in nero e sulla gestione dei flussi migratori – argomenti che hanno incontrato il malcontento e il disaccordo di Salvini – la ministra è stata chiara: si tratta di un «impegno collettivo – con i ministri Bellanova, Catalfo e Provenzano – che ha avuto al Viminale un punto di mediazione. Sul controllo dei flussi migratori, il nostro impegno è stato rafforzato. Lungo la frontiera orientale sono stati inviati 100 militari e altri ne arriveranno».

«Sul fronte degli sbarchi, abbiamo reperito una nave per la quarantena dei migranti. Abbiamo già ottenuto la disponibilità da diversi Paesi per la redistribuzione dei migranti sbarcati dall’Alan Kurdi e dall’Aita Mari. L’Italia è in attesa della proposta della Commissione europea sul nuovo patto europeo su immigrazione e asilo che, come da richiesta non solo nostra, dovrebbe tenere conto del meccanismo di ricollocazione in Europa dei migranti salvati in mare e della responsabilità degli Stati di bandiera della navi delle Ong».

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