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San Severo, fuochi d’artificio per il boss ucciso. Il figlio al sindaco che ha denunciato: «Se non la smetti passi i guai» – Video

In 300 si erano radunati per i fuochi dedicati al boss ucciso due anni fa in un agguato. La denuncia del sindaco ha scatenato la reazione del figlio del criminale

«Se non la smetti, passi i guai veramente, perché ti metto le mani addosso». A parlare è Antonio Russi, figlio del boss Michele detto Lillino Coccione, che in diretta Facebook ha minacciato il sindaco di San Severo, Francesco Miglio, dopo che ieri 18 maggio era stata esplosa una batteria di fuochi d’artificio al rione Fantasia, detto “Texas”. Ad assistere si sono radunate circa 300 persone, un fatto «di una gravità inaudita, una sfida inaccettabile alla città e allo Stato che non può passare sotto traccia», aveva detto il sindaco Miglio. Mentre il prefetto ha convocato il Comitato di sicurezza, e non solo per lo spettacolo pirotecnico non autorizzato e gli assembramenti ovviamente vietati in questo periodo.

Video da L’immediato.it

Quei fuochi sarebbero stati esplosi per i festeggiamenti della Madonna del Soccorso, che si sono tenuti nel rione. Festeggiamenti però dedicati proprio al compianto boss Coccione, ucciso in un agguato a novembre 2018 in un barbiere di San Severo. Dalla pagina Facebook di sua figlia, Antonio Russi però non le manda a dire: «I fuochi di ieri nel nostro quartiere non erano dedicati a mio padre, erano per la festa patronale».

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