Silvia Romano, sotto indagine 40 minacce di morte. Nel mirino profili fake legati all’estrema destra
L’indagine per minacce aggravate dell’antiterrorismo di Milano ha stretto il cerchio su circa 40 messaggi contro Silvia Romano considerati più pericolosi. Il lavoro degli inquirenti guidati dal pm di Milano Alberto Nobili ha scremato le numerose minacce ricevuti dalla volontaria 24enne, rientrata in Italia lo scorso 11 maggio dopo un anno mezzo di prigionia tra Kenya e Somalia e diventata bersaglio di una campagna d’odio, esplosa anche dopo l’annuncio della sua conversione all’Islam durante la prigionia e il presunto riscatto pagato per liberarla.
Alcuni giorni fa, Silvia Romano è stata sentita da pm e dai carabinieri del Ros, con l’invito a indicare gli screenshot dei messaggi di insulti e delle minacce ricevute al suo rientro in Italia. Tra i messaggi che i gli inquirenti hanno ritenuto più pericolosi, per i quali ci potrebbe essere un concreto pericolo per la vita della ragazza, ci sono diversi inviati da profili fake e sostanzialmente anonimi. Si indaga quindi per individuare gli autori delle minacce, dietro i quali gli inquirenti sospettano possano esserci anche persone legate a gruppi di estrema destra.
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