Fase 2, Conte: «Dal 25 maggio test sierologici volontari, saranno gratuiti per 150mila»
Appuntamento importante quello del premier Giuseppe Conte alla Camera che oggi, 21 maggio, interviene in Aula per un’informativa urgente. Si tratta di un primo bilancio delle misure adottate per la Fase 2 del Coronavirus, stilato prendendo in considerazione sia gli effetti dei provvedimenti per il rilancio economico, sia l’andamento della curva dei contagi in rapporto alle riaperture. Essendo un’informativa, alla fine dell’intervento non è prevista una votazione ma unicamente un dibattito parlamentare. Alle 12:30, poi, Conte riferirà in Senato. Al termine dell’informativa, al momento degli interventi, il presidente della Camera Roberto Fico ha sospeso la seduta per le ripetute proteste e grida dell’opposizione durante l’intervento del deputato M5s Riccardo Ricciardi che ha attaccato la sanità lombarda. Scontro in Aula tra Maria Elena Boschi e Giorgia Meloni sulla ministra Bellanova.
L’informativa: «Abbiamo fatto le scelte giuste, ripartiamo»
«A tre mesi esatti dal primo caso di Codogno possiamo dire di aver fatto le scelte giuste», ha dichiarato il premier. «Ora mi rivolgo a tutti e soprattutto ai giovani: in questa fase più che mai è fondamentale il distanziamento e le mascherine. Non è ancora il tempo dei party e degli assembramenti». Conte ha spiegato di aver messo a punto un piano specifico per poter “testare, tracciare e trattare” i vari territori e poter intervenire sui singoli casi problematici a seguito della mappatura dei contagi. «Non possiamo fermarci in attesa di un vaccino o non saremo mai nelle condizioni di ripartire. Non possiamo limitare i diritti fondamentali se non in presenza di una emergenza grave e inattuale: protrarre misure così restringenti sarebbe incompatibile con la Costituzione».
«Quella che abbiamo davanti è una sfida non meno insidiosa di quella che avevamo davanti all’inzio dell’emergenza», ha detto Conte. «Le misure sono state ovunque rispettate con disciplina: se oggi il peggio è alle spalle lo dobbiamo ai nostri cittadini». «Forse non tutti avrebbero allora (all’emergere dei contagi, ndr) assunto decisioni così sofferte suscettibili di incidere su alcuni diritti fondamentali, tuttavia dopo tre mesi esatti dal primo caso possiamo affermare in coscienza di aver compiuto la scelta giusta». È anche vero, però, che «un ordinamento democratico non può sopportare una compressione dei diritti fondamentali, come le misure severe cui abbiamo dovuto sottostare».
Test sierologici e contact tracing
Dopo una parentesi dedicata al nuovo dpcm entrato in vigore il 16 maggio che allenta, di fatto, le misure restrittive e dopo aver spiegato che il 3 giugno sarà una data fatidica per tutti coloro che ancora hanno le saracinesche abbassate, come i cinema e i teatri, Conte ha spiegato che la nuova fase sarà caratterizzata da due aspetti: dall’arrivo di 5 milioni di kit con reagenti per i test molecolari e dall’introduzione, a partire dal 25 maggio, dei test sierologici volontari e gratuiti per 150 mila unità. Un altro punto fondamentale sarà il Contact tracing, definito il «secondo pilastro» per il controllo epidemiologico nella fase 2 e «il governo ha introdotto una disciplina per realizzare la app Immuni nel pieno rispetto della privacy e della sicurezza nazionale. Nei prossimi giorni partirà la sperimentazione su questa nuova applicazione, i dati verranno usati solo per la tracciabilità del virus».
L’economia
Sulla situazione economica, Conte ha dichiarato: «Siamo consapevoli che la riapertura non è sufficiente a riattivare il motore dell’economia e davanti allo choc serve un’azione costante, efficace dello Stato. Con il dl Rilancio abbiamo messo le basi per la ripartenza». E invita tutti a trascorrere le vacanze in Italia. «Non mi sfugge la gravità di questa crisi, testimoniata anche da gesti forti come la consegna delle chiavi da parte dei piccoli imprenditori. È una prova molto dura dalla quale ci rialzeremo in fretta se ognuno farà la propria parte».
Le banche
Il premier viene contestato mentre si rivolge alle banche, chiedendo che facciano «di più per erogare i prestiti perché è possibile erogarli nel giro di 24 ore».
Fico sospende la seduta
Fico ha sospeso la seduta dopo le proteste per le parole del deputato M5s, Riccardo Ricciardi, che ha attaccato la Sanità Lombarda, dicendo «chi critica Conte propone il modello Lombardia, un ospedale da 21 milioni per 25 pazienti, ecco come sono stati spesi i soldi delle tasse e dei cittadini». Alcuni leghisti sono scesi dai loro banchi, dirigendosi verso Ricciardi. Un deputato della Lega ha rotto un microfono con un pugno, secondo quanto scrive Il Corriere della Sera.
Gelmini: «Conte si dissoci»
La capogruppo di Fi, Maria Stella Gelmini, ha chiesto al premier Conte di dissociarsi dalle parole di Ricciardi: «Lei, signor Presidente, ha una precisa responsabilità, ha il dovere di pronunciare parole di distinguo rispetto al rappresentate del suo partito, solo così preserverà il Paese da uno scontro istituzionale tra Regione e Stato. Se vuole essere Presidente del Consiglio del Paese e non del suo partito, non può tacere. Spero che la seduta non si concluda senza un suo intervento».
Conte: «Non ho istigato»
Alle critiche dell’opposizione, Conte ha replicato mentre stava lasciando l’aula della Camera. «Ciascun parlamentare esprime le proprie opinioni. Non è mai accaduto che a me fosse consegnato un intervento, ma dire che io abbia condiviso o istigato, è una cosa che si commenta da sé», ha detto il premier ai cronisti dell’agenzia di stampa Ansa.
Meloni: «Governo surreale, punta sui monopattini»
Duro l’intervento di Giorgia Meloni che ha definito le scelte del governo «surreali». «La politica dei bonus non è meno grave. Rischiamo la desertificazione del sistema produttivo. Davvero il problema si affronta col bonus monopattino? Per le imprese che devono acquistare Dpi avete stanziato 50 milioni, sulla disabilita 50 milioni, per le scuole paritarie 150 milioni: considerate il monopattino più importante dei disabili. Ma la smettete di parlare solo con chi abita in centro, in via Condotti? È tutto surreale, tutte scelte surreali», ha detto la leader di Fratelli d’Italia.
Meloni ha anche detto che il premier «non è credibile»: «Lei presidente è andato in tv e ha presentato il suo decreto, ma il decreto non c’era ed è uscito dopo una settimana. Che immagine dà di sé lo Stato di fronte a imprenditori, a investitori internazionali. La credibilità così è nulla, come lo è con un decreto di 500 pagine». La leader di Fratelli d’Italia ha poi definito «vergognosa» la regolarizzazione dei migranti, voluta dalla ministra Bellanova. «Viene da piangere anche a me», ha detto Meloni.
Boschi a Meloni: «Difendi le donne solo quando ti fa comodo»
Sul riferimento a Bellanova, ha replicato a Meloni, la capogruppo di Italia Viva, Maria Elena Boschi. «All’onorevole Meloni voglio dire che non mi sarei aspettata che lei, da donna a donna attaccasse il ministro Bellanova sulle lacrime, e quando avrà fatto anche lei come il ministro Bellanove le 3 di notte per risolvere 79 tavoli di crisi aziendali, allora accetterò le critiche. Lei difende le donne quando le fa comodo»
Leggi anche:
- Maturità 2020, non ci sono presidenti di commissione: «Così è davvero impossibile, hanno paura del Coronavirus»
- Decaro come Sala: «Lasciateci indebitare le città». Intervista al sindaco di Bari
- Due anni di Giuseppe Conte: equilibrio ed equilibrismo del premier, dal sodalizio con Salvini all’emergenza Coronavirus – Il video
- Renzi salva Bonafede (e Conte). E spunta un ruolo chiave per Marattin, o un altro fedelissimo
- Bonafede: al Senato bocciate le mozioni di sfiducia. Il ministro: «Sono soddisfatto, ora al lavoro»
- Recovery Fund, Conte: «Alcuni Paesi non comprendono che siamo davanti a una sfida storica». E sul piano franco-tedesco: «Bene, ma serve molto di più»
- Coronavirus, le donne del Politecnico di Torino dietro la fase 2: un esempio per la ricerca italiana