Iss: «Curva in calo in tutta Italia, ma il virus circola ancora». L’Aifa sui vaccini: «Non prima di un anno» – Il report
Casi in diminuzione in tutta Italia, Lombardia inclusa. Curva epidemica in calo, ma aumentano gli asintomatici, ma l’indice Rt è oscillante nel Paese, varia da territorio a territorio. Sono i dati dell’Istituto superiore di sanità (Iss), illustrati in conferenza stampa da Silvio Brusaferro, che anticipano il report settimanale sull’andamento dell’epidemia Coronavirus. Report che evidenzia come l’indice Rt sia sotto 1 in tutte le regioni, tranne la Valle d’Aosta dove si registra un valore di 1.06.
Il Report
Brusaferro: «Crescono gli asintomatici»
«In tutte le regioni i casi sono in decremento, ma rimangono le differenze tra le regioni che dividono sostanzialmente in tre aree il paese. Anche in Lombardia c’è un decremento giornaliero dei casi», ha detto Brusaferro. Dunque «la curva epidemica è stabile ed in calo. Sta crescendo la quota degli asintomatici», ha aggiunto il presidente dell’Iss perché «le regioni si stanno attrezzando con tamponi e contact tracing ed è per questo che possono registrare più asintomatici». Ma Brusaferro mette in guardia «il virus circola ancora», non è il momento di «allentare l’attenzione».
Indice Rt e mobilità tra regioni
Inoltre la situazione varia nelle diverse aree del Paese. «C’è una grande oscillazione dell’indice Rt di contagio sul territorio. Ma Rt non è una pagella ma uno strumento dinamico che ci aiuta a capire cosa succede e va letto con altri dati». Indice che però potrebbe essere fondamentale per capire come proseguirà la fase 2 e se dal 3 giugno sarà possibile spostarsi tra le regioni. Brusaferro esclude però che la mobilità tra regioni possa basarsi sull’indice Rt, che varia di settimana in settimana. Secondo il presidente dell’Iss, inoltre, la questione mobilità dovrebbe essere affrontata con un numero di casi ancora più ridotto rispetto al quadro attuale.
Brusaferro non esclude inoltre un incremento di contagi nelle prossime settimane. Nel complesso, i dati secondo l’Iss, sono buoni e «danno la garanzia della capacità delle regioni di intervenire». «C’è un’Italia a due velocità, ma non abbiamo segnali di sovraccarico dei servizi ospedalieri, sia per quanto riguarda le terapie intensive sia per quanto riguarda i reparti».
Aifa: «Vaccini non prima di un anno»
Per quanto riguarda i tempi di un vaccino, a rispondere alla domanda è Nicola Magrini, direttore generale dell’Agenzia Italiana del Farmaco. Secondo Magrini, il tempo ragionevole per pensarci è «non prima della primavera/estate del prossimo anno», anche alla luce dei primi risultati della sperimentazione che «sono buoni»
Le stime dell’indice Rt regione per regione:
Abruzzo 0,86
Basilicata 0,63
Calabria 0,17
Campania 0,45
Emilia Romagna 0,46
Friuli Venezia Giulia 0,63
Lazio 0,71
Liguria 0,52
Lombardia 0,51
Marche 0,48
Molise 0,51
Piemonte 0,39
Bolzano (provincia autonoma) 0,45
Trento (provincia autonoma) 0,77
Puglia 0,56
Sardegna 0,27
Sicilia 0,69
Toscana 0,59
Umbia 0,53
Valle d’Aosta 1,06
Veneto 0,56
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