Fumata nera per il vertice sul concorso per docenti. Conte farà da mediatore. E spunta un asse M5s-Renzi
Ancora uno scontro nella maggioranza di Governo. Questa volta il nodo da sciogliere è il concorso per i docenti precari, in previsione delle assunzioni da fare entro settembre per il rientro in sicurezza a scuola durante l’emergenza Coronavirus. Da un lato il fronte del Partito Democratico e di Liberi e Uguali, che sostengono che la stabilizzazione dei docenti debba avvenire per titoli, ossia mediante il ricorso alle pre-esistenti graduatorie. Dall’altro, Movimento 5 Stelle e Italia Viva, stavolta uniti, che vogliono un vero e proprio concorso.
Il Movimento 5 Stelle ha di fatto blindato quindi la proposta della ministra Lucia Azzolina. La titolare dell’Istruzione vuole «una prova meritocratica», al fine di offrire a «tutte le future generazioni la migliore formazione possibile, con personale qualificato e selezionato in funzione del merito e della competenza», così come ribadito in un post sul Blog delle Stelle.
Ed è per sciogliere questo nodo politico che era stato convocato per stasera un vertice a cui hanno preso parte il premier Giuseppe Conte, la ministra Azzolina e i capigruppo dei partiti di maggioranza. Incontro che si è risolto in un nulla di fatto. Dopo tre ore di vertice a Palazzo Chigi, scrive l’Ansa, ci si aggiorna a una nuova riunione che potrebbe tenersi già domani. Sarà il premier Giuseppe Conte, è stato deciso, ad avanzare una proposta di mediazione per arrivare a un accordo sul nodo dei concorsi e sulla norma del decreto scuola che dovrà essere votata lunedì. Ma le posizioni
questa sera non si sarebbero avvicinate. La discussione non riguarderà solo il processo di stabilizzazione dei precari, ma anche la valutazione di una sorta di piano B.
Quest’ultimo prevederebbe la convocazione di un concorso per l’assunzione dei docenti precari, inserendo però una clausola di assunzione a tempo determinato per quanti non potranno svolgere la prova, ma comunque meritevoli di assunzione secondo le graduatorie. Il Partito Democratico ha anche fatto filtrare che potrebbe far passare la legge con un voto trasversale, dividendo di fatto la maggioranza.
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