Vendevano online farmaci riservati agli ospedali contro il Coronavirus: oscurati 14 siti
Un elenco di 14 siti web specializzati nella vendita di medicinali a base di clorochina e di idrossiclorochina, gli antimalarici il cui impiego è stato temporaneamente autorizzato negli ospedali dall’Agenzia Italiana del Farmaco (Aifa) per il trattamento dei pazienti affetti da infezione da Coronavirus. Si tratta di siti con server all’estero e riferimenti fittizi.
Alle prime ore di questa mattina, 22 maggio, i carabinieri della Sezione Analisi del Reparto Operativo e dei Nas di Torino e Udine hanno oscurato i 14 indirizzi web. Tra la lista di prodotti in vendita, anche medicinali contenenti principi attivi ad azione dopante, antidolorifica e per il trattamento della disfunzione erettile. Non solo antimalarici ma anche sostanze ad azione antivirale il cui uso è consentito solo in ambienti ospedalieri che operano in emergenza Coronavirus.
Presenti anche medicinali contenenti colchicina, sostanza utilizzata principalmente per la cura della gotta e per la quale è stato autorizzato uno studio sperimentale nel trattamento del Covid; l’antitumorale Ruxolitinib, inserito dall’Aifa nel “programma di uso compassionevole” per pazienti con diagnosi da Coronavirus e con patologie polmonari gravi. C’è poi l’antibiotico azitromicina, in relazione al quale sono state recentemente evidenziate le possibili, pericolose interazioni con altri farmaci utilizzati contro la SarsCov.
Tra i prodotti fraudolentemente presenti nelle “vetrine virtuali” dei siti oscurati sono stati, infine, rilevati farmaci a base di umifenovir, un principio attivo antivirale per il quale l’Aifa ha già precisato l’assenza di autorizzazione e la mancanza di evidenze scientifiche sull’efficacia nel trattamento e nella prevenzione del COVID-19, e dell’antiparassitario ivermectina, presentato con presunti effetti positivi nel contrasto della malattia.
Le autorità, a causa della crescente presenza di offerte sul web di farmaci non autorizzati o di dubbia provenienza, hanno ribadito che la vendita e l’acquisto di «medicinali con obbligo di prescrizione» attraverso internet non solo sono vietati dalla normativa italiana, ma sono soprattutto estremamente pericolosi per la salute.
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