In Evidenza Cop29Donald TrumpGoverno Meloni
ATTUALITÀBonusCoronavirusGoverno Conte IIItaliaSanitàTrasporti pubblici

Bonus mobilità, cosa si può e cosa non si può comprare: la guida per evitare errori

23 Maggio 2020 - 12:00 Fabio Giuffrida
monopattini
monopattini
In questa prima fase è necessario conservare la fattura, altrimenti si rischia di dover pagare l'intero importo speso. Nella seconda fase, invece, verrà emesso un buono di spesa digitale. Intanto alcuni monopattini sono già introvabili

Contenere la pandemia del Coronavirus significa anche cambiare le proprie abitudini. Per questo, in tutta Italia, sono migliaia le persone che in questi giorni stanno valutando l’acquisto di una bici o di un monopattino elettrico, alla luce del bonus bici fortemente voluto dal governo per scoraggiare l’uso dei mezzi pubblici con meno posti a sedere (per garantire il distanziamento sociale).

Si può acquistare fin da subito un mezzo elettrico al 60% di sconto (il bonus, badate bene, copre fino a 500 euro di spesa). Attenzione: in questa prima fase bisognerà conservare la fattura, e non lo scontrino, altrimenti si rischia di dover pagare l’intero importo dell’acquisto.

Come funziona

Foto di Miguel Medina | Afp | Ansa

Prima fase

La guida del ministero dell’Ambiente è chiarissima. Fino a quando non verrà resa operativa l’applicazione web sul bonus mobilità, sarà possibile acquistare bici e monopattini presso qualsiasi rivenditore (anche online), conservando la fattura (e non lo scontrino). A quel punto bisognerà collegarsi sul sito del ministero dell’Ambiente – una volta entrato in funzione – attraverso le credenziali SPID (Sistema pubblico di identità digitale) e presentare istanza di rimborso allegando il documento giustificativo di spesa. Il consumatore otterrà il 60% dell’importo speso. Il buono copre anche gli acquisti fatti a partire dal 4 maggio 2020, ovvero dall’avvio della fase 2 in Italia, e fino al 31 dicembre.

Seconda fase

La seconda fase del bonus mobilità – cioè dal giorno di operatività dell’applicazione web – sarà più snella e più conveniente per il consumatore che, in sostanza, avrà lo sconto direttamente dal rivenditore. Questo vuol dire che non dovrà anticipare l’intero importo dell’acquisto e che soprattutto non dovrà presentare alcuna istanza di rimborso sul sito del ministero. L’unico passaggio necessario sarà quello di generare dall’applicazione web un buono di spesa digitale da consegnare poi ai fornitori autorizzati. Sarà il negoziante aderente a ricevere il rimborso del 60%. I buoni di spesa devono essere utilizzati entro 30 giorni dalla relativa generazione, pena l’annullamento.

Non sarà più possibile acquistare i mezzi elettrici ovunque. Sarà il ministero a indicare quelli aderenti all’iniziativa.

La guida di Open al monopattino elettrico | Video di Fabio Giuffrida per Open con Valerio Berra

Chi può beneficiarne

A usufruire del buono mobilità sono tutti i cittadini maggiorenni – a prescindere dai parametri di reddito – che hanno la residenza (non il domicilio) nei capoluoghi di Regione (anche sotto i 50.000 abitanti), nei capoluoghi di Provincia (anche sotto i 50.000 abitanti), nei Comuni con popolazione superiore a 50.000 abitanti e nei comuni delle Città metropolitane (che sono 14, anche al di sotto dei 50.000 abitanti). Le Città metropolitane sono: Bari, Bologna, Cagliari, Catania, Firenze, Genova, Messina, Milano, Napoli, Palermo, Reggio Calabria, Roma Capitale, Torino e Venezia.

Cosa si può acquistare

Si possono acquistare biciclette, anche a pedalata assistita, veicoli per la mobilità personale a propulsione prevalentemente elettrica (ad esempio monopattini, hoverboard e segway). Il buono può essere speso anche per l’utilizzo di servizi di mobilità condivisa a uso individuale, esclusi ovviamente quelli con autovetture.

Può essere richiesto per una sola volta e per un solo acquisto. Ammesso l’acquisto di bici usate, anche tradizionali; non ammessi, invece, gli acquisti di accessori come caschi, batterie, catene, lucchetti etc.

Quale bici o monopattino comprare

Foto di Alessandro Di Marco per Ansa

Tutto dipende dall’uso che si intende fare del mezzo e soprattutto dal budget a disposizione. Si può optare per una bici normale o per una a pedalata assistita, che però ha costi decisamente più alti, oppure per una bici pieghevole da portare con sé, anche in metropolitana, evitando ad esempio di lasciarla fuori con il rischio che venga rubata. La bici pieghevole è più pratica, quella a pedalata assistita è l’ideale per percorsi più lunghi, quella normale per passeggiate in città o al parco.

Per gli amanti del monopattino, invece, bisognerà valutare anzitutto alcune caratteristiche del mezzo da acquistare: serve per lunghi tratti o solo per piccoli spostamenti, ad esempio dalla metro al luogo di lavoro? Da qui la scelta per un modello con un’autonomia da 25 km o da 45 km (in quest’ultimo caso i costi lievitano). Importante, poi, la questione “ammortizzatori” e ruote: per chi percorre strade dissestate sono preferibili ruote rigide (a quelle classiche che rischiano di forarsi). Chi percorre strade ad esempio con pavé, come nel caso di Milano, il consiglio è quello di acquistare un monopattino con ammortizzatori per una guida più confortevole. I prezzi oscillano dai 199 ai 3mila euro. Il prezzo medio è di 400 euro.

I consigli di Andrea Galeazzi, tra i video più cliccati su Youtube

Monopattini già introvabili

Alcuni modelli di monopattino, soprattutto quelli più ambiti, sono già introvabili: sui siti delle più note catene di elettronica di consumo ed elettrodomestici in Italia sono introvabili (stesso discorso nei negozi, lunghe liste di ordinazioni ma, al momento, nessuna traccia del mezzo elettrico del momento). Segno che è febbre da monopattino. Ma fate attenzione a regole e multe: mai andare in due contemporaneamente, mai salire sui marciapiedi.

Open | Monopattini introvabili
Open | Prodotto non disponibile anche su questo e-commerce

Sembrano essere lontani i tempi in cui il monopattino veniva demonizzato con raffiche di multe e con la limitazione dello sharing nelle principali città italiane. Adesso, invece, sembra essere diventato il mezzo preferito perché:

  • decongestiona il traffico;
  • evita il sovraffollamento dei mezzi pubblici specialmente negli orari di punta;
  • aiuta concretamente i negozianti allo stremo dopo due mesi di chiusura forzata;
  • fa bene al corpo e alla salute;
  • fa bene all’ambiente;
  • non ha particolari costi di gestione a differenza di auto e scooter;
  • non sottrae ulteriori risorse economiche allo Stato visto che i 120 milioni di euro stanziati provengono «dalle aste verdi, una tassa che si paga sulle emissioni impattanti sull’atmosfera e che per legge deve essere spesa per migliorare la qualità dell’aria».

Foto in copertina di Sascha Steinbach per Epa | Ansa

Leggi anche:

Articoli di ATTUALITÀ più letti