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Napoli, risse e bivacchi sul lungomare nel primo sabato dopo il lockdown: «Follia collettiva» fino alle 4 del mattino

I residenti raccontano di una serata infernale, con la zona del lungomare invasa di gente e auto. E il giorno dopo i rifiuti rimasti abbandonati

Ci sono stati anche due vigili urbani aggrediti nel primo sabato della Fase 2 dopo il lockdown a Napoli, con la zona del lungomare tornato ad affollarsi tra assembramenti e bivacchi che hanno esasperato i residenti fino all’alba. L’Ansa ha raccolto alcune testimonianze di chi si è trovato a frequentare la zona ieri sera, 23 maggio, e ha descritto la situazione come una «follia collettiva». In migliaia, anche senza mascherina, sono tornati nei bar e locali, chiusi comunque tutti entro le 23 come disposto dalle misure della Regione Campania.

Il traffico sul lungomare è tornato caotico come nell’epoca pre-Covid, con i marciapiedi usati da auto e moto come fossero corsie preferenziali per raggiungere i locali della movida. Nel caos della serata, due agenti della polizia municipale sono stati aggrediti da un ragazzo al quale avevano chiesto i documenti in via Aniello Falcone, strada panoramica al Vomero.

Ancora in mattinata, raccontano i residenti vicino via Caracciolo, c’erano bottiglie sparse e rifiuti disseminati ovunque. «Tra clacson e schiamazzi non è stato possibile dormire – ha raccontato una persona che abita di fronte al porticciolo di Mergellina – C’erano assembramenti di giovani, la gente sembrava impazzita dopo due mesi di lockdown. Mergellina era completamente paralizzata: via Caracciolo, piazza Sannazaro, piazzetta del Leone. La situazione si è normalizzata solo dopo le 4. È stato un inferno».

Foto di copertina dal gruppo Facebook Cittadinanza attiva in difesa di Napoli

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