Scuola, come si dovrà stare in classe da settembre: banchi a un metro, lezioni all’aperto, via la mascherina solo se interrogati
Niente sarà come prima, anche la scuola che spera di ripartire dal prossimo settembre. Il Comitato tecnico-scientifico darà disposizioni chiare e puntuali alla ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina, da condividere poi con i sindacati. Un protocollo di sicurezza atteso dai tantissimi genitori che chiedono a gran voce il ritorno dei loro ragazzi sui banchi, come anticipato da Repubblica.
Si parte dai banchi da posizionare a una distanza di un metro l’uno dall’altro; le mascherine, invece, saranno obbligatorie dalla primaria fino alle superiori. L’obiettivo è quello di assicurare a studenti e docenti un ritorno in aula in piena sicurezza per contenere la pandemia del Coronavirus. A pagarne le conseguenze, però, saranno ancora una volta i ragazzi: il ritorno alla normalità sarà lento.
Mascherine obbligatorie, niente guanti
La mascherina, come dicevamo, sarà obbligatoria anche se potrà essere abbassata durante le interrogazioni, a patto che la cattedra si trovi ad almeno due metri dall’alunno, esattamente come avverrà durante la Maturità dove i ragazzi potranno sostenere la prova orale anche senza protezione.
Non saranno obbligatori i guanti: di contro, sarà disponibile molto gel igienizzante per le mani, esattamente come avviene già agli ingressi dei negozi di tutta Italia. Torneranno ad essere operative anche le mense nelle quali, però, verranno applicate le stesse regole dei ristoranti. La parola d’ordine è: distanziamento sociale. Per il bene di tutti.
Addio alla campanella delle 8
Ma la vera rivoluzione riguarda l’orario di ingresso a scuola. Non ci sarà più la sveglia alle 7 e la corsa alla campanella delle 8. Si entrerà a scaglioni dalle 8 alle 10, ogni mezz’ora e sempre a gruppi. Quello che preoccupa è soprattutto la questione “spostamenti”: 8,5 milioni sono gli alunni e i loro genitori che dovranno muoversi dalle proprie abitazioni per raggiungere le scuole, chi con mezzi privati, chi con quelli pubblici che rischieranno il sovraffollamento (ecco perché il governo spinge sulla mobilità sostenibile, bici e monopattini in primis).
Lezioni di 45 minuti e all’aperto
Potrebbe rimanere la didattica a distanza, anche se non sostituirà di certo quella tradizionale, mentre le lezioni potrebbero essere ridotte a 45 minuti. Non si esclude nemmeno la possibilità di effettuare alcune lezioni all’aperto o nei musei. E i più piccoli? Per la materna, pediatri e Organizzazione mondiale della sanità hanno deciso che la mascherina non sarà obbligatoria. La regola vale per i bimbi dai 3 ai 5 anni.
Foto in copertina di Alessandro Di Marco per Ansa | Uno studente di una scuola a Borgosesia, in Piemonte
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