Usa, afroamericano muore soffocato dopo il controllo della polizia: «Non riesco a respirare, lasciatemi» – Il video
Sono immagini scioccanti quelle contenute in questo video filmato da un passante, immagini che hanno fatto il giro del mondo e stanno scuotendo l’opinione pubblica statunitense. L’obiettivo è fisso su un agente di polizia inginocchiato per strada, accanto alla sua volante. Sotto le sue ginocchia, il corpo di un afroamericano disteso prono sull’asfalto, bloccato all’altezza del collo e della cassa toracica, schiacciato dal peso del poliziotto che gli sta sopra.
«Non riesco a respirare, per favore, lasciatemi», è la supplica dell’uomo immobilizzato sotto le gambe dell’agente che non intende lasciare la presa. Il tutto avviene sotto gli occhi di un secondo poliziotto, in piedi, davanti a quello che sembra essere un gruppo di persone riunito per osservare quanto sta accadendo e per tentare di risalire alle cause. L’uomo si lamenta e continua a pronunciare quelle poche parole con un tono che si fa via via più flebile con il trascorrere dei minuti. Fino a quando, esanime, si spegne sotto le ginocchia del poliziotto.
Il fatto
Minneapolis, Minnesota, Stati Uniti. La polizia viene allertata per la presenza di un uomo sospetto, nero, seduto in un’auto che – stando alle ricostruzioni circolate – sembrava essere «sotto l’influenza di sostanze stupefacenti». Alcuni agenti arrivano sul posto, individuano l’auto con l’uomo denunciato a bordo e gli intimano di scendere.
L’uomo si rifiuta e oppone resistenza. Gli agenti passano alle maniere forti. Lo fanno uscire dall’auto e uno di loro lo blocca a terra, nel tentativo di ammanettarlo. Poi la posizione delle ginocchia sul corpo stesso in strada, mantenuta così per chissà quanti minuti. Quando l’ambulanza arriva sul posto a soccorrerlo sarà troppo tardi. L’uomo è già praticamente morto.
La polizia ha aperto un fascicolo di indagine sul caso e gli agenti che compaiono nel video sono stati licenziati. Anche loro indossavano una body-cam che testimonia i fatti. «Quello che ho visto è terribile. Quell’uomo non avrebbe dovuto morire. Essere un nero in America non dovrebbe essere una sentenza di morte», è stata la reazione di rabbia del sindaco di Minneapolis Jacob Frey. L’omicidio – simile a quello del 2014 del newyorchese Eric Garner, anche per l’uso drammatico della stessa espressione: «Non riesco a respirare» – ha ricordato a un’America sotto shock per il Coronavirus il dramma delle morti violente degli afroamericani per mano della polizia.
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