Scuola, accordo nella maggioranza sul concorso: primo sì del Senato. Prova scritta nel 2020-21 e colloquio d’inglese
L’accordo, trovato qualche giorno fa e poi di nuovo perso per le opposizioni di Pd e LeU, sul concorso all’interno della scuola ha ora l’ok della maggioranza di governo: nel pomeriggio di oggi, 27 maggio, il testo ha ricevuto anche il primo sì in commissione Istruzione al Senato. La prova scritta, a quanto si sa, dovrebbe tenersi nell’anno scolastico 2020-21, i quesiti saranno a risposta aperta e scompare, rispetto alla prima formulazione, la precisazione sul numero dei quesiti. Ci sarà anche un colloquio d’inglese.
Qualche malumore all’interno della maggioranza è rimasto, ma il più è fatto: «Non è soddisfacente al 100%, ma è un passo in avanti», dice la senatrice di LeU, Loredana De Petris che conferma però il sì all’emendamento. Per Francesco Verducci (Pd) «la norma non assicura il giusto percorso per la stabilizzazione dei precari». Verducci, insieme ai senatori Vanna Iori e Roberto Rampi, ha presentato inoltre un emendamento, approvato dalla Commissione cultura e istruzione, che prevede il ritorno del giudizio alle elementari. Stop, dunque, al voto numerico.
«L’emendamento prevede che nella scuola primaria i bambini non possano essere considerati dei numeri. Dare un 4 può essere un macigno pesante da comprendere mentre una valutazione più complessiva prende in considerazione le caratteristiche del bambino», ha detto la senatrice Vanna Iori.
Come funziona il concorso
Stando all’emendamento approvato al Senato, il concorso rivolto alla regolarizzazione degli insegnanti precari prevede domande aperte. Si svolgerà all’inizio del prossimo anno scolastico, tra ottobre e novembre, e sarà possibile partecipare anche nella sede di residenza (e non solo dove si intende prendere servizio). Per superare la prova bisognerà aver raggiunto un punteggio minimo di 7 decimi.
Le prove saranno distinte per classi di concorso e tipologia di posto per cui si concorre. Gli aspiranti insegnanti “comuni” dovranno superare la valutazione delle competenze tecniche, di quelle disciplinari e metodologiche e mostrare di comprendere un testo in lingua inglese. Gli insegnanti di sostegno dovranno superare una specifica prova per le metodologie didattiche dedicate ai disabili, oltre a superare la prova di inglese.
Foto di copertina Ivan Aleksic su Unsplash
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