Inchiesta sull’emergenza Covid in Lombardia, Fontana in procura. Gallera ai pm: «Sulla zona rossa a Bergamo aspettavamo il governo»
Il presidente della Lombardia Attilio Fontana è arrivato oggi, 29 maggio, in Procura a Bergamo per essere sentito come persona informata sui fatti dai pm che indagano sul caso dell’ospedale di Alzano, sulle morti nelle Rsa e sulla mancata istituzione di una zona rossa a Bergamo subito dopo lo scoppio dell’emergenza sanitaria da Coronavirus. Arrivato con la scorta, dopo di lui nella palazzina di piazza Dante Alighieri è entrato il procuratore facente funzione Maria Cristina Rota.
Nel frattempo un gruppo di cittadini si é riunito davanti alla procura di Bergamo dove si sta tenendo l’audizione per protestare contro la gestione dell’emergenza. Poche decine di persone, tra cui alcuni sindacalisti, hanno srotolato uno striscione bianco con scritto «Fontana, Bergamo non dimentica» e un insulto in rosso. Un manifestante con un megafono sta spiegando i motivi della protesta: «15mila morti in Lombardia, non ci dimenticheremo di questa strage».
Gallera per tre ore in procura
Ieri è invece toccato all’assessore al Welfare della Regione Lombardia Giulio Gallera, anche lui sentito dai pm solo come persona informata sui fatti. E stato ascoltato per oltre tre ore. «Noi aspettavamo Roma, fino all’inizio di marzo avevamo sempre proceduto d’accordo con il governo su quel tipo di provvedimenti», è stata la risposta di Gallera alla domanda sulla mancata istituzione della zona rossa nel bergamasco. Gallera ha confermato ai pm che tutti gli indici del contagio, già a partire dal 23 di febbraio e nei giorni immediatamente successivi, erano elevatissimi in quell’area, come riporta il Corriere della Sera.
I magistrati hanno poi fatto presente all’assessore alcuni fatti, confermati anche dall’assessore, riguardo i pazienti con sintomi sospetti ricoverati ad Alzano. Buona parte di loro erano residenti proprio a Nembro, il paese confinante. E Gallera ha specificato di aver verificato, tempo dopo, che anche la Regione avrebbe potuto procedere alla chiusura di sua iniziativa.
Secondo quanto riportato da Repubblica, a breve sarà sentito anche Marco Bonometti, presidente di Confindustria Lombardia. I pm vogliono chiarire il ruolo dell’associazione industriale nella mancata decisione di chiudere la zona di Alzano e Nembro quando l’epidemia aveva raggiunto la Bergamasca.
Leggi anche:
- «Fontana assassino, Sala zerbino»: sei indagati per le scritte contro il governatore lombardo e il sindaco di Milano
- Coronavirus, in Lombardia diminuiscono i nuovi contagi (354), aumentano i decessi (38). In calo Milano con 32 casi
- A Roma la protesta dei giovani medici per aumentare l’accesso alle specialistiche
- Medici e infermieri nella Fase 1, “assistenti civici” nella Fase 2: ecco le 60mila nuove figure (di volontari) reclutate dalla Protezione civile
- Post emergenza, l’app Dottori a domicilio per mettere in contatto medici e pazienti
- La Russia è al centro della pandemia europea. Le denunce degli studenti di medicina: «Costretti a lavorare nei reparti Covid»
- L’omaggio di Banksy a medici e infermieri: sono loro i nuovi supereroi
- Coronavirus, le sentinelle della Fase 2 sono i medici di base. Ma ancora scarseggiano tamponi e dispositivi di protezione
- «I dati fanno prevedere una seconda ondata del Coronavirus». Brusaferro avverte: alto rischio dopo l’estate
- Riapertura del 3 giugno, il Governo nella morsa delle Regioni. Si tratta sulla quarantena breve
- Coronavirus, i giudici potrebbero convocare Conte, Speranza e Lamorgese per la zona rossa mai istituita a Nembro e Alzano
- Lombardia, cala il numero delle vittime (33). Diminuiscono i pazienti in terapia intensiva, +210 i nuovi casi
- Coronavirus, la procura di Bergamo sentirà Conte, Speranza e Lamorgese sulla mancata zona rossa di Nembro e Alzano Lombardo
- «Le stanze lussuose degli ospedali privati per pazienti ordinari…». Nuova gaffe di Gallera. Buffagni: «Ma non si vergogna?»