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Steve Bannon riapre la scuola sovranista in Italia: «Pechino vuole il dominio del mondo, Di Maio non l’ha capito»

29 Maggio 2020 - 13:42 Redazione
steve bannon
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L'ex stratega di Donald Trump vince la battaglia contro il ministero dei Beni Culturali e annuncia la riapertura della sua scuola: le lezioni cominceranno a luglio, da remoto. Nessun ritorno all'abbazia, per ora

Steve Bannon, ex ideologo di Donald Trump, torna all’attacco e lo fa con la sua «scuola dei gladiatori del populismo e nazionalismo» all’interno della Certosa di Trisulti, in provincia di Frosinone. L’altro ieri, infatti, il Tar di Latina ha annullato il provvedimento del ministero dei Beni Culturali che gli revocava l’assegnazione dell’abbazia. L’atto, secondo il Tar, è partito troppo tardi. Il ministero contestava alla “Dignitatis Humanae Institute” – legata a Bannon e a cui era stato affidato il monastero per 19 anni a fronte di un canone di 100mila euro – di non aver avuto tutti i requisiti per ottenere la concessione di quella struttura e dunque di aver falsificato i dati sulla solidità finanziaria del progetto. A sollevare il caso era stata un’interpellanza del deputato Nicola Fratoianni (La Sinistra). Adesso il ministero, incassata la prima sconfitta, ha fatto sapere che farà ricorso al Consiglio di Stato. E Bannon è già pronto alla seconda “battaglia”.

La scuola sovranista riapre a luglio

Intanto dall’1 giugno al via le iscrizioni all’Accademia: i corsi cominceranno a luglio, da remoto, a causa del Coronavirus. Tutto potrebbe tornare alla normalità – quindi gli iscritti potranno recarsi direttamente al monastero – a partire dalla primavera del 2021. Bannon, dunque, intende tornare a investire in Italia, nonostante tutto: «Credo nel popolo italiano e nell’importanza simbolica di Roma», spiega al Corriere della Sera, nonostante il ministro degli Esteri Luigi Di Maio e il M5s abbiano «ceduto al Partito comunista cinese, a una dittatura totalitaria, per i soldi e con imbarazzante ingenuità».

«In Italia classe politica corrotta e incompetente»

E sul governo italiano, che aveva provato a revocargli la concessione del monastero, dice: «Nessuno al mondo in questo momento vuole investire in Italia. Qualcuno vuole prendere un monastero che non vede spese statali da decenni e farne qualcosa che aiuterà la comunità. E loro? Glielo rendono difficile. Avrete una situazione ben peggiore della pandemia – avverte l’ex stratega del presidente americano Trump – avrete un inferno economico causato da una classe politica corrotta e incompetente».

«Il Vaticano? Un pozzo nero di corruzione»

Bannon – secondo cui sarebbe in corso uno scontro tra l’Occidente giudeo-cristiano e la Cina con Pechino che starebbe puntando al «dominio del mondo» – vorrebbe dare il via a «una partnership con la scuola di Armando Siri e anche con quella di Marion Maréchal (nipote di Marine Le Pen, ndr)». Il Vaticano, invece, gli ha negato ogni sostegno: «Quello è un pozzo nero di corruzione, incompetenza e dissolutezza, l’ultima cosa di cui abbiamo bisogno all’Accademia è essere coinvolti con quei mostri». Il cardinale Raymond Burke, presidente onorario dell’istituto, intanto, non appoggia più l’associazione fondamentalista cattolica dopo che, secondo Reuters, Bannon ha annunciato di voler realizzare un film tratto da un libro sulla presunta omosessualità diffusa in Vaticano.

Foto in copertina di repertorio: Martin Divisek | Epa | Ansa

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