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Twitter “censura” Trump sui «teppisti» di Minneapolis: «Esalta la violenza». Facebook si smarca, il post resta invariato

29 Maggio 2020 - 12:03 Valerio Berra
IL 26 maggio il social network di microblogging aveva segnalato che le informazioni riportate dal Presidente in uno dei suoi tweet dovevano essere soggette a verifica

«Questo Tweet ha violato le Regole di Twitter sull’esaltazione della violenza». E due. Per la seconda volta nel giro di pochi giorni Twitter interviene su un commento di Donald Trump. La prima volta è stato il 26 maggio quando il presidente degli Stati Uniti aveva definito “fraudolento” il voto via posta. Un commento bollato dal social network con un’etichetta azzurra: «Get the facts about mail-in ballots».

Ora non c’entrano le elezioni via posta e nemmeno le fake news. Ora c’entra la violenza e le proteste a Minneapolis per la morte di George Floyd. Trump su questo tema scritto un commento diviso in due parti. Quella bloccata dal social diceva: «…questi TEPPISTI stanno disonorando il ricordo di George Floyd, e io non permetterò che accada. Ho appena parlato con il governatore Tim Walz e gli ho detto che le forze armate sono totalmente con lui. Se ci sono difficoltà, assumeremo il controllo, ma quando parte il saccheggio, si inizia a sparare. Grazie!».

«The shooting starts». Twitter non spiega esattamente quali sono le parole che hanno portato alla censura. E nemmeno come mai abbia deciso proprio in questi giorni di cominciare a segnalare i tweet di Trump. In ogni caso ha deciso di lasciare tutto visibile: «Abbiamo deciso di non oscurarlo poiché potrebbe essere di pubblico interesse». Scelte diverse invece per Mark Zuckerberg, il Presidente infatti ha pubblicato lo stesso commento su Facebook, senza segnalazioni.

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