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Il Coronavirus non sarebbe passato direttamente dai pipistrelli all’uomo – Lo studio

Una volta accantonata l'ipotesi che il virus sia stato creato in un laboratorio, rimane il mercato di animali selvatici di Wuhan. Ma di quali animali parliamo esattamente?

La pandemia globale di Coronavirus è “colpa” dei pipistrelli? O dietro al virus che sta sconvolgendo il mondo ci potrebbero essere i pangolini, “formichieri squamosi” dalla corazza a piastre e dall’aspetto ben più innocuo? Secondo una squadra di ricercatori dell’Università di Duke negli Stati Uniti (ed altri ancora) che ha pubblicato uno studio sulla rivista scientifica Journal of Science Advances, certamente, prima di passare agli esseri umani, il Coronavirus avrebbe viaggiato nei corpi di altre specie animali oltre ai pipistrelli. E tra questi, dicono sempre gli scienziati, ci sarebbero con molta probabilità i pangolini.

Pipistrelli e pangolini: manca ancora un anello nella catena di contagi

Ciò che è chiaro è che il Coronavirus che circolava nei pipistrelli mancava di alcune delle proteine ​​necessarie per legarsi alle cellule umane. Gli scienziati statunitensi affermano che questa capacità avrebbe potuto essere acquisita tramite un virus trovato nei pangolini – un mammifero squamoso che è anche uno degli animali più illegalmente trafficati del pianeta – la cui carne è molto apprezzata in diversi paesi asiatici, tra cui la Cina, nonostante il loro commercio sia vietato nel paese. Intervistata dal Guardian la dott.ssa Elena Giorgi, una delle principali autrici dello studio, spiega che la storia evolutiva del virus «includeva un rimescolamento del materiale genetico tra pipistrello e Coronavirus di pangolino prima che acquisisse la sua capacità di saltare agli umani».

Il problema è la promiscuità di varie specie di animali nei mercati

Come spiegare il passaggio da pipistrelli e pangolini? La «stretta vicinanza di animali di specie diverse in un contesto di mercato umido può aumentare il potenziale di infezioni da spillover tra specie diverse» spiega Giorgi, confermando un’ipotesi – quella del ruolo dei pangolini – che circola sin dall’inizio dell’epidemia poi divenuta pandemia. Insomma, la promiscuità di varie specie di animali nei mercati, come quello di Wuhan, avrebbe potuto portare alla diffusione del virus tra mammiferi diversi, prima ancora di arrivare agli esseri umani. Ma anche se il virus fosse davvero passato dai pipistrelli ai pangolini, acquisendo così la possibilità di infettare gli esseri umani, non è detto che sia passato direttamente al genere umano da quest’ultimi.

Infatti, concludono gli studiosi, i Coronavirus dei pangolini attualmente campionati sono «troppo divergenti dalla Sars-CoV-2 per essere i suoi progenitori recenti», ma dagli studi fatti finora, spiegano, è possibile che siano stati coinvolti nella catena di passaggi che ha portato il virus dal pipistrello all’uomo.

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