Sala si scusa con la Sardegna: «Sono stato ruvido». Passaporto sanitario, Solinas studia il piano B
«Me ne ricorderò». Il sindaco di Milano Beppe Sala non aveva preso bene la scelta di alcune Regioni di chiudere le frontiere ai milanesi per le vacanze estive anche dopo le riaperture del 3 giugno. In particolare, il riferimento era andato alla Sardegna, il cui presidente Christian Solinas aveva dichiarato di voler sottoporre ai test per il Coronavirus i turisti proveniente dalla Lombardia. Ora, però, Sala pare essere tornato sui suoi passi. E chiama in causa la sua barca a vela. «Non posso certamente provare sentimenti negativi verso la Sardegna», ha scritto su Instagram il sindaco milanese, allegando una foto della sua barca. «La mia espressione, comunque sbagliata nella forma, era rivolto alla politica sarda. So di essere stato ruvido, ma forse stavo anticipando un tema sentito dai cittadini»
«Quando oltre al lavoro nella mia vita esisteva anche il tempo libero – continua il sindaco – il mio massimo piacere era starmene sulla mia barca a vela. Poi l’ho venduta, ma negli ultimi anni l’ho sempre lasciata in Sardegna, prima a La Maddalena e poi a Cagliari». Intanto Solinas ha fatto sapere che se non si dovesse raggiungere un’intesa con il governo sul passaporto sanitario entro il 3 giugno, la Regione Sardegna è pronta ad attivare un altro sistema di controlli in maniera autonoma. «Tratteremo fino all’ultimo per un accordo – ha detto ad Agorà – ma, se non riusciremo a trovarlo, allora appronteremo un sistema più articolato che prevede la registrazione dei passeggeri all’ingresso su una piattaforma e la compilazione di un questionario che serve a noi per avere contezza su dove concentrare i maggiori controlli».
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