Omicidio George Floyd, ottavo giorno di proteste in Usa: 200 arresti. Concluse le indagini sui 4 ex agenti coinvolti, il Pentagono: «Devono rendere conto»
Ottavo giorno di proteste negli Stati Uniti per la morte di George Floyd, il 46enne afroamericano deceduto dopo essere stato fermato in modo violento dalla polizia. Da New York a Washington, ancora una volta migliaia di manifestanti hanno sfidato il coprifuoco in diverse città statunitensi per protestare contro la brutalità della polizia e il razzismo. Intanto, fonti citate dalla Cnn fanno sapere che sono stati conclusi gli esami preliminari delle prove nell’ambito dell’indagine sui quattro ex agenti bianchi coinvolti nella morte dell’afroamericano, solo uno dei quali è stato arrestato e incriminato per omicidio colposo (Chauvin). A stretto giro arriverà dunque un «annuncio significativo» da parte dell’attorney general che riguarda i quattro poliziotti licenziati.
Capo del Pentagono: «Un crimine orribile, gli agenti coinvolti devono rendere conto»
Il capo del Pentagono Mark Esper ha definito l’uccisione di George Floyd un «crimine orribile» e ha sostenuto che gli agenti coinvolti dovrebbero essere «chiamati a rispondere per questo omicidio». «Si tratta di una tragedia che abbiamo visto ripetersi troppe volte», ha detto Esper. Poi il capo del Pentagono ha riconosciuto che «il razzismo è reale in America», per questo è necessario «fare del nostro meglio per riconoscerlo, per affrontarlo e sradicarlo».
A New York 200 arresti
A New York si sono già registrati scontri tra la polizia e i manifestanti: almeno 200 le persone arrestate, come riferiscono fonti della sicurezza alla Cnn. Le proteste delle ultime ore, come riporta il corrispondente dell’emittente tv americana, sono state pacifiche. I manifestanti hanno marciato attraverso Manhattan e, in alcuni casi, sono anche stati applauditi dai proprietari dei negozi e dai residenti. A onor del vero, ci sono stati anche alcuni episodi di saccheggi e momenti di tensione nei pressi del Manhattan Bridge.
June 3, 2020
Ombrelli per proteggersi dallo spray al peperoncino
A Los Angeles (California), intanto, migliaia di persone si sono radunate sotto la casa del sindaco, Eric Garcetti. E, come riferito dal portavoce della polizia, Tony Im, proprio lì sono state arrestate diverse persone. L’accusa è quella di aver violato il coprifuoco. I manifestanti di Seattle, invece, hanno usato gli ombrelli per proteggersi dagli spruzzi di spray al peperoncino delle forze di polizia.
June 3, 2020
1.600 truppe a Washington DC
Il Pentagono ha spostato 1.600 truppe nell’area di Washington DC per aiutare le autorità locali a placare le proteste. A New York i manifestanti sono arrivati a manifestare davanti alla casa del sindaco Bill de Blasio. Altri dimostranti hanno protestato davanti al Trump International a Columbus Circle. Anche la senatrice dem Elizabeth Warren ha preso parte alle proteste davanti alla Casa Bianca.
June 3, 2020
June 3, 2020
Melania Trump
Melania Trump ha fatto un appello ai manifestanti di rispettare il coprifuoco: «Con la notte che si avvicina incoraggio tutti i cittadini a obbedire al coprifuoco, a lasciare le strade e trascorrere il tempo con i propri cari. Tutte le città, le comunità e i cittadini meritano di essere al sicuro e questo può essere fatto solo se puntiamo insieme a riconciliarci e alla pace», ha twittato. Donald Trump invece ha ricordato David Dorn, l’agente della polizia morto a St. Louis durante le proteste.
June 2, 2020
L’ex compagna di George Floyd ha chiesto giustizia. «Voglio giustizia per George. Voglio giustizia per George perché era buono», ha detto Roxie Washington, che con il 46enne ha avuto una figlia che ora ha 6 anni. «Lo hanno strappato a lei. Alla fine loro tornano a casa dalle loro famiglie. Mia figlia non ha un padre. George non la vedrà mai crescere, laurearsi e non l’accompagnerà mai all’altare».
June 2, 2020
Foto in copertina di Justin Lane per Epa | Ansa
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