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Omicidio George Floyd, il Pentagono contro Trump. L’ex capo Mattis: «Deride la Costituzione e divide il Paese»

04 Giugno 2020 - 07:22 Olga Bibus
Il j'accuse di James Mattis, il memorandum dell'ex capo di Stato maggiore e la nota dell'ufficiale dell'Aeronautica degli Stati Uniti per ricordare che tutti loro, come uomini del corpo militare, hanno giurato sulla Costituzione

Dopo il no del capo del Pentagono, Mark Esper, all’uso dell’esercito per placare le proteste negli Stati Uniti, e le dimissioni di James Miller, alto funzionario del ministero della Difesa, anche altri esponenti del Pentagono criticano duramente Donald Trump e prendono le distanze dalla gestione dell’emergenza da parte del presidente.

L’accusa dell’ex capo del Pentagono

L’ultimo è stato l’ex capo Dipartimento della difesa, James Mattis, che ha scritto un J’accuse in cui definisce come «abuso di potere» lo sgombero della folla davanti alla Casa Bianca. E invita a «respingere e a richiamare alle loro responsabilità chi ha cariche e deride la nostra Costituzione». «Quando entrai nell’esercito, circa 50 anni fa, feci un giuramento per sostenere e difendere la Costituzione. Non avrei mai sognato che ai soldati che fanno lo stesso giuramento sarebbe stato ordinato in qualsiasi circostanza di violare i diritti costituzionali dei loro cittadini», ha affermato Mattis.

«Militarizzare la risposta, come abbiano visto a Washington, crea un conflitto, un falso conflitto, tra l’esercito e la società civile. Erode le fondamenta morali che garantiscono un legame fiduciario tra uomini e donne in uniforme e la società che hanno giurato di proteggere e di cui essi stessi fanno parte. Mantenere l’ordine pubblico spetta ai leader civili statali e locali che meglio capiscono le loro comunità», continua. Secondo Mattis, Trump è il primo Presidente Usa che «non tenta di unire il popolo americano, neppure finge di tentare. Invece tenta di dividerci».

Il memorandum di Mark Milley

Il generale Mark Alexander Milley, ex capo di stato maggiore dell’Esercito degli Stati Uniti, ha criticato la gestione dell’emergenza dell’amministrazione Usa. E ha scritto un memorandum indirizzato ai vertici dei corpi che si occupano di Difesa, in cui ricorda che ogni membro del corpo militare Usa ha giurato di difendere la Costituzione e gli uomini in uniforme non possono violare i principi costituzionali.

La nota di Joseph L. Lengyel

L’ufficiale dell’Aeronautica degli Stati Uniti, Joseph L. Lengyel, ha scritto una nota per ricordare i principi costituzionali, dicendosi «disgustato per la morte di George Floyd» e «sconvolto dal fatto che sua figlia di sei anni debba crescere senza un padre». Pur condannando la violenza in cui in alcuni casi sono sfociare le proteste, ha ricordato che come esponenti militari sono obbligati ad ascoltare e imparare. «Non possiamo tollerare razzismo, discriminazione o violenza» e «non possiamo convivere con l’odio».

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