In treno senza mascherina, minacce e rissa sfiorata sul Roma-Lecce – Il video
Rissa sfiorata su un Frecciargento partito da Roma e diretto a Lecce il 1 giugno tra una donna campana e un uomo pugliese. Sono circa le 15 quando i nervi a bordo sono saltati quando l’uomo ha tolto la mascherina per bere e parlare al telefonino, gesto che ha fatto saltare dal suo posto la donna che gli ha letteralmente ordinato: «Devi mettere la mascherina, sono le regole, metti la mascherina!». Le regole per il contenimento dei contagi da Coronavirus impongono di indossare la mascherina a bordo dei treni, per quanto un testimone che viaggiava nello stesso vagone ha confermato che l’uomo l’aveva tolta solo per un momento. La donna invece si lamentava il fatto che l’uomo si sia tolto la mascherina più volte. I toni sono rapidamente degenerati con insulti e minacce, fino al contatto fisico tra i due mentre un malcapitato controllore ha provato a mettersi in mezzo per dividerli. È passata quasi un’ora prima di riuscire a ripristinare la calma, mentre i due continuavano a minacciarsi. È dovuto intervenire il capotreno, che ha preso le generalità dei due, oltre che degli autori dei video che circolano ora sui social, che potrebbero essere chiamati come testimoni nel caso in cui la donna sporgesse denuncia.
Leggi anche:
- Coronavirus, non era positivo il paziente entrato stamattina all’ospedale di Codogno, riaperto dopo tre mesi
- Il virologo Crisanti dà ragione all’Austria: «Fa bene a non riaprire, in Italia ancora troppi contagi»
- Fase 3, Conte in conferenza stampa: «Non abbandoniamo le misure di sicurezza. Riapriremo le scuole a settembre. Confindustria non può chiedere solo riduzioni di tasse»
- Fase 2. Code sullo stretto di Sicilia, traffico in autostrada e mascherine sul treno: l’Italia torna a spostarsi
- Fase 2, al via gli spostamenti tra regioni: tutto quello che si può fare e dove farlo
- Bersani: «Con il centrodestra non sarebbero bastati i cimiteri». Salvini: «Disgustoso»
- Il Coronavirus cambia anche i viaggi notturni in treno: stop agli scompartimenti condivisi