Ponte Genova, i familiari delle vittime: «Non nominate i loro nomi all’inaugurazione, non sono ninnoli da festa»
Nessun nome delle vittime del crollo del Ponte Morandi dovrà essere nominato durante la cerimonia di inaugurazione. È la richiesta formulata dai loro familiari al sindaco e al commissario per la ricostruzione Marco Bucci. A renderlo noto è Egle Possetti del Comitato ricordo vittime del ponte Morandi, che ha rilasciato una dichiarazione a nome di tutte le famiglie coinvolte in vista del concerto previsto per il 27 luglio per l’inaugurazione del nuovo ponte di Genova. «Non possiamo farli diventare un ninnolo della festa, non lo meritano».
«Per noi – scrive Possetti- la festa (e capperi, in questo caso vorremmo noi le frecce tricolori…..) sarà quando avremo davanti agli occhi di tutti gli italiani i colpevoli di questo massacro, quando emergeranno equità e rigore per chi gestisce i beni pubblici, e sarà quindi fatta reale giustizia per questi omicidi delle nostre amate famiglie che non hanno avuto scampo». «Noi vogliamo quindi momenti distinti per la ‘festa’ e per il ricordo delle vittime», continua la dichiarazione. «Il loro ricordo troverà spazio il 14 agosto ed in questa circostanza potranno avere il giusto rispetto che meritano».
«Grandi differenze tra noi e il sindaco» nell’interpretazione di questo momento
«Vorremmo un’inaugurazione sobria», ha aggiunto Possetti, specificando che per quanto un concerto d’orchestra posso essere emozionante e per quanto l’inno d’Italia sia doveroso, «non si riesce a capire la camminata sul ponte e il concerto in stile Sanremo». Il concerto, che sarà trasmesso in diretta sulla Rai e condotto da Amadeus, è stato deciso da Webuild (Salini Impregilo) e Fincantieri, le due società che stanno completando il ponte. Verrà trasmesso in diretta in prima serata sulla Rai. Ci sarà l’accademia nazionale di Santa Cecilia diretta da Antonio Pappano che suonerà la Quinta sinfonia di Beethoven.
«Abbiamo richiesto un incontro al sindaco/commissario Bucci – ricorda Possetti – per capire quali fossero i reali piani per l’inaugurazione del nuovo viadotto, visto che i contatti con l’amministrazione sono costanti, siamo infatti stati coinvolti sempre per il futuro memoriale della tragedia».
«Per noi, come per molti cittadini genovesi l’inaugurazione dovrebbe avere un profilo basso, un profilo rispettoso, soprattutto per le motivazioni che hanno portato alla nuova costruzione», aggiunge. Ma dall’incontro con il sindaco, avvenuto ieri sera, 4 giugno, sembrano essere emerse delle «grandi differenze sull’interpretazione di questo momento». «Non possiamo aderire a questa ‘festa’ – concludono – anche se potrebbe avere a margine dei festeggiamenti, un ricordo dei nostri cari».
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