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Bristol, proteste per George Floyd: demolita la statua del mercante di schiavi – Video

07 Giugno 2020 - 20:05 Giulia Marchina
L'episodio è avvenuto al secondo giorno di proteste in Gran Bretagna per chiedere giustizia per la morte dell'afroamericano di Minneapolis

La statua di Edward Colston, mercante di schiavi, è stata demolita, trascinata per le strade e gettata nel fiume, al porto di Bristol. L’episodio ha avuto luogo nel secondo giorno di proteste a Londra e in altre città della Gran Bretagna per chiedere giustizia sulla morte, negli Stati Uniti, dell’afroamericano George Floyd. Dopo essere stato scaraventato a terra, il cimelio in bronzo è stato preso d’assalto dai manifestati che hanno “ballato” sul suo corpo metallico prima di trascinarlo con alcune funi fino al porto. Un attimo prima di essere gettata, un manifestante ha posato il ginocchio sul collo della statua, ricordando il video che mostra Floyd bloccato dagli agenti americani.

Colston era un membro della Royal African Company, che si ritiene abbia trasportato circa 80mila tra uomini, donne e bambini, dall’Africa all’America. Era dunque, di fatto, un commerciante di uomini, attività consentita e autorizzata, nel 1700, dalla corona britannica. Filantropo – nei confronti dei britannici – alla sua morte nel 1721 lasciò in eredità la sua ricchezza in beneficenza. La maggior parte della sua eredità può ancora essere vista nelle strade, nei monumenti e negli edifici di Bristol. E molte delle sue fondazioni sopravvivono ancora.

La statua

La statua, progettata da John Cassidy, è stata eretta nel 1895 nella cittadina britannica di Bristol:era un omaggio a Colston in quanto benefattore della città. La figura di Colston è rimasta indisturbata sul suo basamento granitico fino al 1998, quando qualcuno ha scarabocchiato sulla sua base la scritta “Slave trader”, trafficante di schiavi. Da quel momento, la fama di cui aveva goduto per moltissimi anni e che lo aveva consacrato come filantropo ha cominciato ad assumere contorni diversi. In molti a Bristol lo vedono sotto una luce negativa.

Lo storico H.J. Wilkins che a lungo ha condotto studi sulla figura di Colston, ha commentato che «non possiamo immaginarlo giustamente se non nel suo passato storico». Il coinvolgimento dell’uomo nella tratta degli schiavi è stato precedente al movimento di abolizione della tratta in Gran Bretagna. Quello di negriero era un mestiere, all’epoca, generalmente condonato in Inghilterra – anzi, in tutta Europa – «da uomini di chiesa, intellettuali e classi istruite».

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