Chat roventi, escort, scambi di coppia: finisce il lockdown, riparte il sesso occasionale. E aumentano i rischi di contagio
I primi segnali si percepivano già nella Fase 2, ma con la Fase 3 dell’emergenza Coronavirus è ripartito il sesso occasionale, in barba a tutte gli inviti istituzionali a rispettare il distanziamento sociale e le altre misure di contenimento del virus. Complice anche l’”ormonella” della bella stagione, il contenimento del desiderio durante i mesi più duri della pandemia, il tempo libero dedicato da molti e molte nella ricerca di nuovi partner sulle app e chat di incontri per sfuggire – inizialmente almeno digitalmente – all’isolamento e alla solitudine del lockdown, sta tornando il sesso mordi e fuggi.
L’app di incontri Tinder, durante la fase di lockdown, ha raggiunto nuovi record di profili sfogliati dagli utenti a livello giornaliero. Rispetto a febbraio 2020, infatti, nel mese di aprile il numero di “swipe” delle donne under 30 è aumentato del 37%, così come sono aumentati, con una media del 30%, i messaggi scambiati sulle app e siti per incontri. Non a caso, la società MatchGroup, che detiene Tinder e altre app per incontri, ha pensato di introdurre la funzione videochat tra gli utenti. E con la Fase 3 sembra esser quasi naturale che il rapporto instauratosi sulle chat di incontri prosegua anche nella realtà, con tutte le attività relazionali del caso, incluse quelle sessuali.
La lenta ripresa del settore del sesso a pagamento
E a cavallo tra la Fase 2 e la Fase 3, anche «il settore del sesso a pagamento ha iniziato a rimettersi in moto». Secondo un sondaggio anonimo effettuato dal sito Escort Advisor, «la domanda dei clienti supera nettamente l’offerta delle escort, che rimangono ancora caute»”. Secondo i dati emersi dall’indagine «il 48% dei clienti intende porre meno attenzione al prezzo delle prestazioni, prediligendo la sicurezza e la qualità».
Il 58% degli intervistati, nel tornare agli incontri, si dice «preoccupato dalla garanzia di salute dell’escort», ma pensa di superare questo ostacolo «attraverso le informazioni degli altri clienti e la professionalità della sex worker». A ciò si aggiunge il dato del 44% degli intervistati che dichiara «che non appena sarà possibile muoversi in libertà tornerà a visitare le escort».
Ma a porre un freno a tutte queste richieste vi sono le escort stesse, come Camilla di Roma, che durante il lockdown ha lavorato tramite videochat, ma si dice preoccupata dal fatto che «il 70% dei clienti nuovi che chiamano chiedono tutti di fare cose scoperte, senza preservativo e addirittura volendo baciare in bocca, mentre i clienti seri non vengono invece, hanno ancora paura».
Le indicazioni per il sesso sicuro durante la pandemia
Una paura fondata, anche al netto del fatto che la ricerca scientifica non ha ancora ben chiaro se il virus permanga nelle secrezioni vaginali o nel liquido seminale dei pazienti guariti dal Covid-19. A ciò si aggiunge la poca, se non nulla, informazione fornita dalle istituzioni sul tema del sesso sicuro durante la pandemia, e gli italiani si trovano confusi e incerti sull’approccio progressivo a un ritorno a una sorta di “nuova normalità” anche nella propria sfera sessuale.
Le uniche indicazioni sul sesso sicuro sono state fornite dalla Società italiana di contraccezione (Sic) che ha richiamato all’uso della prudenza: «Ridurre le distanze fisiche non significa che il rischio di contagio da Covid-19 sia diminuito o scomparso: tutt’altro», anche perché il più semplice bacio può rappresentare la fonte di principale contagio. La Sic tuttavia sottolinea l’importanza assoluta dell’uso del preservativo in qualsiasi rapporto sessuale, inclusi quelli orali.
Ma da questo passo in poi si crea una frattura e differenziazione tra partner stabili e nuovi possibili “avventure”. «Per coloro che hanno un partner fisso e hanno seguito le norme di igiene e distanziamento sociale, il sesso rimane sicuro e il bacio salutare – sottolinea la Sic – Di contro, per chi usualmente pratica una sessualità non monogama, più occasionale, il consiglio è di evitarla per salvaguardare la propria salute e quella degli altri».
Il “lockdown” sessuale e sentimentale dei single rischia di non passare
Le persone single, al momento, sembrano infatti destinate a mantenere in lockdown la propria sessualità, così come veder svanire la possibilità di istaurare nuovi rapporti proprio sul nascere. Così come spiegato ad Agi dal sessuologo Marco Rossi, «il bacio, primo, decisivo e simbolico passo nel contatto intimo è davvero off limits e credo che il Coronavirus dal punto di vista del contagio sia peggio dell’Aids dal quale si sa come difendersi».
«Il problema con il Covid-19 – prosegue Rossi – è ancora non tutto è chiaro: non è stato riscontrato che i liquidi biologici, come ad esempio lo sperma o la lubrificazione, siano dei vettori attraverso quali certificati il virus, ma è sicuramente vero e comprovato che tutto ciò che riguarda il contatto fisico deve essere evitato: baci, abbracci e anche la semplice stretta di mano che tradizionalmente dà attraverso una nuova conoscenza e rapporti ».
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